sabato 19 luglio 2008

Gli alberi in Tv fanno ridere. Fanno ridere?

Molti si chiederanno come mai son sempre di meno (soprattutto tra i giovani) quelli che sanno distinguere un acero da un olmo? O ancora meglio un Tiglio da una Quercia. Semplice potrebbe essere la risposta utilizzando una metafora televisiva : gli alberi non fanno audience. Non producono guadagni, profitti, aumenti di capitale etc, etc. Quando si parla di alberi si pensa sempre ai bambini. Parlare di alberi è qualcosa per bambini, un qualcosa di frivolo e innocente che una volta cresciuti bisogna rimuovere o dimenticare . E come fare questo : in tanti piccoli e diversi modi . Uno di questi è la televisione e in particolare la televisione/risata quella che fa ridere (quella che mette un bong/slash/ scrok quando qualcuno cade) . Una tecnica messa a punta da più di cinquant'anni dai "persuasori occulti" americani che come il fast food e le scarpe da ginnastica con il logo carino, l'Italia ha importato ,superando, come sempre succede tra l'allievo e il maestro, nelle loro realizzazione ed esecuzione i loro maestri statunitensi. La risata è il suggello, di tutti i programmi televisivi che propongono contenuti nascosti. Quando si ride (da soli e a distanza) in sinergia con chi ci fa ridere è quello il momento nel quale il contenuto passa E così gli autori televisivi aguzzano le loro attività neurocerebrali per confondere le idee e (diciamolo) "lavare il cervello" ai loro telespettatori. Finora l'unica difesa a questa "induzione inconscia" è stata quella di differenziare i contenuti nei programmi/risata e così ci sono i proris (programmi/risata) di destra (nei quali si ride di quelli di sinistra) e i proris di sinistra ( nei quali si ride di quelli di destra). Rimane comunque un dato certo il contenuto oggettivo (che dovrebbe essere un dato primario quando si fa informazione) scompare. Una leggenda ( e non solo) che circola tra gli operatori media ci dice che : il bravo manipolatore è quello che può demolire qualsiasi contenuto ( una bravura che si misura nella quantità e capacità di demolizione). E gli anni di esperienza acquisiti dai "tecnici televisivi" che potremmo definire, usando un brutto termine, dei "marchettari del profitto" si affinano sempre di più e non lasciano via di scampo a chi decida di passare le sue serate davanti allo schermo televisivo.
Abbiamo trovato a questo proposito un video di Camera Cafè un programma seguito proprio da quei giovani che non conoscono gli alberi, che parla proprio di alberi e di difesa di alberi in maniera comica, appropriandosi di luoghi comuni. Un video che appartiene di diritto ai proris , e guarda caso utilizza spesso gli stessi termini utilizzati da coloro che privilegiano gli interessi economici (cemento, parcheggi, centri commerciali, motoseghe) . Un video che fa ridere e quindi fa audience e l'audience (lo sanno anche i bambini) aumenta il valore degli spot pubblicitari, maggiore è l'audience e maggiore e il costo dello spot e il guadagno di chi passa gli spot e di chi li produce .
Ma ecco il video , fa ridere?

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