mercoledì 27 febbraio 2008

La saggezza di Leonardo Da Vinci


“Chi taglia una pianta, quella si vendica colla sua ruina”

mercoledì 13 febbraio 2008

Il sogno degli alberi felici

Ciao Paolo,
faccio alcune considerazioni personali sugli alberi che vivono in città.
1 - Intanto quella del 24 Febbraio sarà il primo incontro per riuscire a concretizzare , aggregare, unire individualità in un pezzo comune. Il termine Lega significa proprio questo. Ci sono le leghe di minerali, di metalli etc... Attualmente, come avrai visto e intuito le individualità non servono a cambiare molto. Pertanto non essendoci ancora un 'aggregato forte', non ci sarà possibilità per mancanza di tempo, fondi, energie etc...(chi ha tempo individuale da mettere a disposizione? - il tempo dicono alcuni che è denaro...) per inscenare incatenamenti, cartelli etc, mentre invece aggregando, unendo forze ed energie e soprattutto dividendo tra molti il lavoro (per la divisione del lavoro se adesso alla nascita della lega siamo in tre, le cose cambiano quando saremo in cento, non credi?)
2 - Scopo e motivo della nascita della lega è quello di veder realizzato un sogno. L'altro giorno leggevo il testo di alcune lezioni fatte da Walter Veltroni sulla politica le riporto..

'La politica vera, il tempo lo ha dimostrato, è invece quella di chi sa trasmettere alla comunità il calore di una missione collettiva e sa far sempre prevalere l’interesse generale su ciò che i sondaggi indicano come la momentanea preferenza dei più. Non abbiate paura, verrebbe da dire. Non abbiate paura di dare il senso di un cammino, non abbiate paura dell’impopolarità di un giorno o di un mese, se fate ciò che ritenete giusto. La politica è “arte regia”, non è una disciplina del marketing. Conta essere, non apparire. Nella vita, non solo nella politica.E’ la politica a non essere nulla, se si riduce a pensare ai minuti, e non trova la pazienza di piantare alberi. Un albero impiega anni per crescere. Rende molto di più tagliare quelli che ci sono, farne legna e rivenderli, senza preoccuparsi del resto, senza preoccuparsi degli altri e del domani. Tra queste cose, c’è l’esempio dei grandi uomini che di piantare alberi hanno avuto l’amore e la pazienza. A volte sapendo che alla loro ombra non si sarebbero mai potuti sedereLa politica è questo. Il suo cuore, la sua bellezza, è qui. E’ dare un senso al presente pensando al futuro. E’ pensare se stessi in relazione agli altri. La vita pubblica ha bisogno di questo. Di essere arricchita da ideali, da valori morali. Che la loro fonte sia la fede o siano i principi che nascono da una profonda “religione civile”, non c’è motivo di avere timidezza nel dirlo: dobbiamo reintrodurre l’etica pubblica nella politica. “Se vuoi costruire una nave”, scriveva Antoine de Saint-Exupery, “non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave”. Pensiamo a come può cambiare il significato dei nostri comportamenti. Pensiamo al termine “conservare”. Se lo riferiamo alle condizioni del pianeta, alla pesantezza della mano dell’uomo sull’ambiente, alle risorse naturali dilapidate da uno sviluppo che da tempo non è più sostenibile, ecco che quello che è sempre stato un elemento statico, “conservare”, diventa invece un concetto positivo, innovativo. Diventa, per la politica, un valore. La politica, lo avete sentito, non deve mai dimenticare che “siamo tutti collegati come se fossimo un’unica persona”. Deve saper condividere il disagio. Deve stare in mezzo ai problemi degli individui, e cercare le soluzioni.
E il motivo per cui sto perdendo tempo e vorrei che insieme a noi altre persone perdessero il loro tempo è per veder realizzato un sogno Te ne racconto i contorni attraverso tre storie : “Il signor Paolo Rossi vede che qualcuno durante un parcheggio avventato ha buttato giù una piccola e bellissima roverella appena piantata. Allora il signor Rossi digita il 123 (un numero telefonico , come succede con i pali della luce, l’Enel ,la Telecom i servizi privati etc ) e dice 'buon giorno hanno buttato giù un albero potete intervenire?' 'L'operatore risponde e dice : “ Attenda in linea. La sua segnalazione è stata registrata a codice 34567 entro dopodomani interverremo con una squadra grazie per la segnalazione” . Altra storia : una signora, la signora Aurora Dallema , ha appena cambiato casa e scopre ( dai vicini) che da due anni sotto casa sua c'è una ceppaia di un platano che vive (è ancora vivo) indecorosamente per la sensibilità, l’estetica e lo star bene di chi ci abita ( vedere un albero pieno di foglie fa bene all’anima, mentre vedere un tronco rinsecchito e per di più per tutto questo tempo a dir poco intristisce) allora con grande letizia ( ha letto la pubblicità) chiama il 123 e segnala il fatto , ugualmente stessa risposta : “Grazie per la segnalazione signora Dallema il 23 di questo mese la squadra Beta56 con il responsabile Dott. Greci interverrà con la deceppatrice e piantumeremo un nuovo platano”. Ultima storia : un giovane studente dell'Università di Tor Vergata passando per la Circonvalazione Ostiense rimane 'abbacinato' dalla splendida fioritura di un viale di alberi. Alberi che non ha mai visto prima, lo studente viene dalla Calabria. Rimane colpito da questi alberi, vorrebbe saper come si chiamano, ma non sa come fare. Non esistono libri, mappe sugli alberi della città come quelle degli autobus , nessuno è predisposto a tale servizio. Ma c'è il 123, (anche lui lo ha letto sulla pubblicità) lui chiama e dopo qualche minuto l'operatore dice:” Attenda un attimo in linea . E dopo po’ risponde . Trovato! E' la Koelreuteria paniculata se vuole può andare presso la Casa dell'Albero che si trova in Via Ramazzini e lì troverà tutti i testi per maggiori approfondimenti.Questo è una parte del sogno: l’energia , il carburante con il quale lavorare per la formazione della lega.
3. Gli alberi non hanno partito, non stanno ne a destra ne a sinistra. Ed è inevitabile, fa parte della storia ,che (come ho riletto ultimamente nel Jacques Brosse de “La magia delle piante” un libro avvincente che consiglio a tutti di leggere) è sempre legata al progresso, che per una città, che nel 1870 ,( l'anno dell'entrata dei Bersaglieri a Porta Pia , e poi l'anno successivo quando diventa capitale d'Italia) ha 200. 000 abitanti e nell'arco di 137 anni arriva a quasi quattro milioni, ci sia uno rivolgimento urbanistico, con sventramenti, orrori, distruzioni di alberi e ville. Ricordo lo scempio di Villa Ludovisi ai primi del '900 una dei capolavori romani, famosa in tutto il mondo, distrutta per costruire e lottizzare. In questi giorni altre organizzazioni come Italia Nostra si stanno muovendo per fermare lo scempio del Pincio, veramente un 'attacco alla bellezza e al cuore della capitale.Scopo della lega, è quindi quello di creare una costruzione positiva e propositiva attraverso gruppi e commissioni di lavoro per poter migliorare la qualità degli alberi che vivono in città. Un esempio per tutti :quello delle potature, adesso in mano a ditte appaltatrici, nelle quali lavorano persone incompetenti che creano danni agli alberi. Danni permanenti che minano la salute degli stessi. Scopo dei prossimi incontri dei lavori è attraverso l'invito a partecipare a tecnici, sondando diversi pareri, quello di arrivare a un convegno-incontro sulla potatura degli alberi in città aperto ai cittadini scandalizzati e inorriditi su quello che sta succedendo sugli alberi in città. Veder potare degli alberi (degli Olmi,è successo la settimana scorsa) in fiore è qualcosa che fa male all’anima e provoca rabbia e sgomento. Anzi, orrore è il termine che ho sentito ripetere per come gli alberi vengono trattati4 Ultima considerazione , per ciò che riguarda gli alberi trapiantati qui ci sono diversi pareri, ed io sono a favore del trapianto e spiego anche perché . E' chiaro che una realizzazione architettonica è un bene comune. Poi ci sono opere necessarie e opere non necessarie. Questo è un intervento che va fatto a monte perché una volta che le delibera è approvata è chiaro che oramai l'opera è divenuta necessaria, perché inizia a far parte della cultura di chi ha approvato la delibera . Quindi prima ci si doveva chiedere se la Nuvola di Fuksas fosse o meno un’opera necessaria, una volta che un’opera così grandiosa si è messa in moto è chiaro che non si può fermare davanti ad ostacoli ambientalistici (Questo però e per fortuna è successo per opere costruite abusivamente, i cosiddetti “ecomostri” ) . Dimentichiamo forse che prima dell’Eur molto probabilmente c’era aperta campagna (paludosa ma campagna) e che la maggior parte delle alberate sono state impiantate da Raffaele De Vico? (paesaggista, tecnico e architetto comunale , ma anche esperto e amante di alberi) . A chi verrebbe in mente di smontare l’Eur perché opera non necessaria? (Le affermazioni di Alemanno nella scorsa campagna elettorale 'Se vinco smonto l'Ara Pacis di Meyer' e la rimonto in periferia sembravano solo promesse da campagna elettorale, tra l’altro poco realizzabili ) Ed è per questo che è importante agire adesso per fermare il megaparcheggio che si sta progettando per il Pincio. La prima passeggiata alla francese di Roma, che fa parte della storia botanica della città Ho un elenco risistemato ( a disposizione di chi lo voglia vedere) in ordine alfabetico tratto dal libro di Massimo De Vico Sulla storia dei giardini di Roma dell’800, sugli alberi rari che erano stati piantati dai giardinieri francesi su questa passeggiata ( palme, sequoie, gingko biloba centenari destinati come successe per Villa Ludovisi alla morte sicura) . E fa orrore , e soprattutto un insulto alla Storia della città non tenerne per niente in considerazione, un po’ come fare una pista di skateboarding sulle scalinate del Colosseo. Tornando al discorso sulle opere necessarie, molto probabilmente la metropolitana è un’opera necessaria (anzi senza il probabilmente) . In una città di 4 milioni di abitanti che diverrà nei prossimi 10 anni di 8 milioni, è 'chiaro che se non si fanno opere e struttura la città si blocca. (Son passato qualche domenica fa sul nuovo raccordo, quattro corsie, gallerie e viabilità completamente trasformata, alberi e pezzi di campagna romana scomparsi , però opera necessaria ...) Bisognerebbe agire a monte e dichiarare la città chiusa. Impedire che altri 4 milioni di abitanti ci vengano ad abitare . Ma questo è possibile? Penso proprio di no. E questo per almeno due motivi, intanto non è democratico ( su quali criteri si può impostare una “malthusaniata” – da Malthus- del genere?) e poi non è possibile a livello politico. Un politico che decide una cosa del genere fa kamikaze, un politico deve far lavorare, aprire non chiudere… comunque per arrivare alla densità di Città del Mesico c’è ancora tempo. Pertanto quando è necessario avviare lavori importanti ( c'è da dire che poi ci sono intrallazzi tra costruttori e politici e qui la speculazione e l'interesse non hanno fine) gli alberi ci vanno di mezzo. E' successo da sempre, nel medioevo i boschi francesi sono stati rasi al suolo per produrre il vetro e così l'Irlanda per costruire le galee della flotta inglese. Trapiantare gli alberi , invece, anche se ha costi elevati è un gesto di civiltà, un segno di cambiamento. Magari attualmente la tecnica è ancora non perfetta e la percentuale di attecchimento non è alta. ma se si lavora su questa strada, e lavorare significa non investire sull'effimero di propaganda ( facile citare “l’Uomo che piantava alberi” e poi non occuparsi dell’ Ibisco scomparso sotto casa e o dell’Albizia buttata giù dal camion e mai più ripiantate ) dei 9 milioni di euro (18 miliardi ) per piantumare nuovi alberi, ma molto di meno per dotare il Comune di queste macchine e di una squadra per salvare alberi come i tigli dell'Eur dall'inevitabile abbattimento, si può sperare di far continuare a vivere esseri viventi che , a differenza degli umani possono arrivare anche a 400 anni di età (età raggiunta tranquillamente dai tigli, ricordo quello di Todi piantato nel 1426 e tra un pò organizzeremo un viaggio per andare a 'incontrarlo'). Per parlare di un esempio vicino . Nel quartiere dove vivo una impresa costruttrice ha fatto uno scambio col comune per costruire case private in cambio di locali per servizi per il comune e il riscatto di un area verde attualmente di proprietà privata. Una specie di ricatto, ma conveniente ( conveniente? questo è parlare di politica) visto che pare che i municipi non hanno fondi per realizzare questi servizi. E che si stanno preoccupando degli alberi? Macchè tagliano a tutto spiano e nascondono. Qualche settimana fa sono entrato nel cantiere, dove mi hanno cacciato: “ albero tronco 20 centimetri di diametro, 40 anni di vita segato in due , mi fanno 'ah ma è caduto!' caduto con tracce di taglio della sega” Di quell'albero non rimarrà traccia o memoria (ma non succede così anche per molte persone ...? Anzi Paola Lanzara una volta mi ha detto che invece degli alberi , come per le persone rimangono degli spettri , quello che è successo per i Gingko biloba tagliati a Castro Pretorio )
Allora prendiamo a esempio quello che fanno gli alberi. non ci si può aspettare pesche rosse e sugose da un alberello appena piantato . E la lega attualmente e ancora un piccolo seme che il 24 Febbaio verrà piantato nella terra fertile e grassa (lo Shangri là luogo mitico della terra dove la vita rimaneva eterna) dell'Eur.Spero che chi ama gli alberi e pensa di potere iniziare un processo creativo che porti a un punto stabile ,fermo, chiaro, con un numero di partecipanti, dei responsabili, dei legali che supportino tali movimenti, partecipi alla creazione della lega per poter iniziare nei prossimi anni ( o anche mesi) le battaglie per la difesa degli alberi urbani. Un luogo che non sia soltanto anti , ma soprattutto propositivo. E' facile dire questo non va , tutto va male per un discorso politico e poi quando cambia il partito invece iniziare a dire ah adesso va tutto meglio (mi è capitato per caso di vedere Emilio Fede e trovo questo suo comportamento veramente indecoroso). Scopo della lega sarà quello di protestare, combattere, ma anche di collaborare, non a caso tra le sue finalità e come primo obiettivo ci sarà la realizzazione di ' Un convegno sulla politica degli alberi a Roma'. Penso che una delle cose da cambiare dell'attuale politica è quella che vede i cittadini esclusi , da ogni possibile decisione che riguarda gli alberi si dice: “ noi siamo tecnici, siamo i medici degli alberi voi che ne sapete, lasciateci lavorare in pace” . Pensa a un governo parlamentare governato da medici, probabilmente vivremmo in uno stato in perfetta salute, ma dove sarebbero gli ideali, la costituzione, l'unità di una nazione. E questo perché abbiamo perso la cultura degli alberi, attraverso la specializzazione si è deciso che ad occuparsi degli alberi dovessero essere solo dei tecnici ( poi che tecnici, non è un paradosso che il direttore del servizio giardini di Roma sia un architetto? “ Che c’azzeccano- direbbe il Ministro Di Pietro – gli architetti con gli alberi? ” I grandi direttori di una volta erano tutti giardinieri con anni e anni di specializzazioni sul campo . E per diventare direttore bisognava fare più di un concorso e avere diplomi e attestati. Ricordo soltanto Alfredo Kelbing l’ideatore dei giardini di Piazza Vittorio (poi finiti da Carlo Palice) che dedicò la sua vita a questa realizzazione e morì prima di poterla realizzare). Così come succede per gli uomini che sono governati dai politici (supportati dai tecnici) bisognerà dare più spazio a far partecipare i cittadini alla politica degli alberi che vivono in città . E questa si chiama democrazia, partecipazione....Ancora, un' altra parte del sogno è un convegno nel quale l'Assessore , e il direttore del servizio Giardini possano rispondere a tutte, dico tutte le domande dei cittadini. Una per esempio : i 9 milioni di euro (spesso si dice che non si hanno soldi per fare manutenzione agli alberi, 9 milioni di euro sono 18 miliardi , non poco.... ) per la nuova piantumazione come sono stati spesi? Quali alberi e dove sono stati comprati? Non sarebbe stato più semplice o non lo è avviare un vivaio comunale , magari su un terreno comunale a costo zero, per poter poi nel futuro piantare alberi. autoctoni e comunali, nati da seme ( e quindi più resistenti rispetto a quelli nati da talea) senza andare ad arricchire i vivai (è una fortuna l'ecologia per i vivai in questi ultimi anni , tanta, tanta 'trippa per gatti' avrebbe detto il sindaco Ernesto Nathan) , che molto probabilmente in cambio di questo 'insperato arricchimento' danno percentuali che poi servono a finanziare i partiti? Ho letto l'articolo di Gianni Biuso sull'etica e il finanziamento dei partiti che mi hai mandato . E a questo proposito, c'è una intuizione che mi dice che quella degli alberi e del compostaggio (altra macchina messa in piedi senza che i cittadini abbiano saputo nulla) possa essere un modo 'per finanziare i partiti. Chi va a controllare quanto costa un albero, quanti attecchiscono e chi ci guadagna sopra? Gli alberi dico sempre, sono noccioline 'Peanuts' , come dicono gli americani e sulle noccioline si può guadagnare facilmente : “pianto 10 roverelle costo 300 euro l'una per un totale di 3000 euro . Dopo tre mesi 7 muoiono chi controlla ? Chi controlla che in realtà quelle roverelle costino 300 euro e non 150 come le vende il vivaio XBC di Pistoia?” Può essere che questo in realtà non succeda e sia soltanto “la solita dietrologia” però perché i cittadini non possono accedere a questi dati?.
Un altro degli scopi fondamentali della lega sarà inoltre la realizzazione di un regolamento sugli alberi urbani. Un regolamento da diversi anni annunciato ma finora ancora non realizzato. A Roma per ciò che riguarda gli alberi ( anche se c’è l’ articolo 22 di polizia urbana che prevede multe e sanzioni) tutti possono fare tutto! Se giro con una motosega e in una notte taglio alberi secolari, tutt'al più riceverò una multa o uno scappellotto dalle autorità competenti. Se un uomo uccide una persona e lo fa in maniera intenzionale riceve l'ergastolo, se taglia un albero monumentale ( vedi i platani di villa Borghese, per niente protetti , sulle brochure Zetema del Comune neanche compaiono) multe e scappellotti. Ho sentito (direttamente dalla sua voce in un incontro pubblico) della proposta di legge del Ministro De Castro che trasformava reati su danneggiamenti ad alberi monumentali, da pecuniari a penali, non so però se è stata approvata, visto la caduta del governo) Insomma come vedi molto c'è da fare. Questa mail è uscita di getto, di solito le cose scritte di getto sono fresche e veraci (come le vongole è ora di pranzo, si capisce?) però necessitano di approfondimenti e chiarimenti.
Pertanto invito tutti a partecipare all'incontro del 24 un incontro vista la dimensione rivolta però a poche persone (Max 30) quindi è bene mandare una mail di conferma.
Ficus carica.

martedì 12 febbraio 2008

La locandina del 24 Febbraio

Ecco la locandina dell'incontro del 24 Febbraio

lunedì 11 febbraio 2008

"L'uomo che piantava alberi"

Molti hanno letto "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono , molti l'hanno citato , ricordo ( con grande emozione) quella fatta dall'onorevole Stefano Boco il 29 Maggio 2007 presso l'Aula Magna dell'Istat al Convegno sul Inventario Nazionale delle Foreste e delle riserve di Carbonio. Molti alberi si stanno piantando, ricordiamo anche
la campagna di
Wangari Maathai
poco invece si investe sulla manutenzione e la cura.
E' un pò come far nascere milioni di bambini e non dotare o avere ospedali per farli crescere bene.
Elzeard Bouffier il protagonista del racconto di Giono, (questo sembra che molti lo hanno dimenticato) non solo piantava le sue piccole querce ma girava con pazienza ed amore ad occuparsi dei suoi piccoli alberelli. Riportiamo infine l'incipit di Jean Gion al racconto , un incipit che chi si occupa di alberi dovrebbe leggere ogni giorno, la mattina, dopo aver preso il caffè....





"Perchè la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d'errore, di fronte ad una personalità indimenticabile."

Il decalogo dell'albero

Ringraziamo Franco Tassi e Margherita Martinelli per averci dato la possibilità di inserire nel blog il decalogo dell'albero, 10 punti da leggere e memorizzare, il punto di partenza per rispettare e amare gli alberi.
(L'albero della foto è la Quercia spaccata di Cagnano Amiterno, una roverella Quercus pubescens Willd., chiamata la "Cerqua de zi ma". La foto è di Alfonso Alessandrini. Un albero saggio e secolare di una bellezza incomparabile. Assolutamente da andare a trovare, un' emozione da non perdere!)
1 - Osserva l’albero, testimone della memoria. L’albero antico custodisce in sè le radici della storia e può narrare le vicende più remote. Nessun altro essere vivente eguaglia lontanamente la sua età: che in qualche caso, come quello del Pino longevo della California, detto Matusalemme, può aggirarsi intorno ai 5.000 anni.

2 - Onora l’albero, padre della spiritualità. Presso tutti i popoli semplici e primitivi l’albero è sacro, e come narra Plinio il Vecchio “le foreste furono i templi delle divinità”. Ed infatti le prime colonne di questi templi non erano costruite da blocchi di marmo, ma da autentici tronchi giganteschi di Cipresso di Creta e di Cedro del Libano.

3 - Rispetta l’albero, radice dei miti. Nei tempi più remoti, si credeva che l’origine del mondo fosse collegata all’albero cosmico, un albero straordinario ed immenso, con chioma espansa e forte, che costituiva l’asse dell’Universo ed univa il mondo degli abissi sotterranei, esplorati da radici possenti, al cielo più alto e alla stessa divinità.Ancor oggi molti popoli primitivi, come gli indios amazzonici, ritengono che i grandi alberi della foresta tropicale pluviale sostengano la volta celeste, e che il cielo crollerà il giorno in cui questi alberi verranno abbattuti.

4 - Ammira l’albero, fonte di ispirazione. Dalla contemplazione dello splendore e della varietà degli alberi scaturisce la scoperta e l’apprezzamento per l’armonia e la bellezza del mondo. Ogni albero racchiude una storia, un mistero, una sorpresa per la mente e il cuore dell’uomo che sappia penetrare oltre la sua scorza. Ed offre equilibrio e creatività a quanti si avvicinino ad esso con occhio giovane, libero e aperto.

5 - Conserva l’albero, casa degli animali. L’albero è anche l’insostituibile dimora segreta per mille creature di tutte le specie, animali grandi e piccoli, familiari e sconosciuti, che vi trovano cibo, tana e rifugio.Soprattutto i grandi alberi plurisecolari, nella fase finale del loro ciclo vitale, e lo stesso legno morto che ne deriva, offrono l’ambiente ideale per la riproduzione di una biodiversità tanto rara, quanto ricca e preziosa, essenziale per il funzionamento e la stabilità degli ecosistemi.

6 - Tutela l’albero, custode del suolo. Un grande albero sano, in un bosco ben conservato, può assorbire con la sua chioma metà della pioggia, restituendo poi gradualmente l’acqua raccolta, sotto forma di vapore acqueo. Ma anche la pioggia che raggiunge e penetra il suolo vi arriva sapientemente dosata e smorzata, senza quella terribile forza dinamica di erosione che, sui suoli denudati, ha creato nel nostro Paese la piaga di frane, alluvioni, smottamenti e dissesto idrogeologico.

7 - Proteggi l’albero, sorgente di forza e di vita. Ogni albero sprigiona colori inarrivabili, suoni indecifrabili e profumi sconosciuti in ogni ora del giorno e della notte, e nelle varie stagioni. Ed anche dopo la morte, i rami caduti, i tronchi in disfacimento e i ceppi marcescenti offrono asilo e nutrimento alla più varia, ricca e preziosa microfauna e microflora: una straordinaria comunità vivente, dalla quale dipendono la fertilità del suolo e gli equilibri dell’ecosistema.

8 - Difendi l’albero, purificatore dell’aria. Un albero grande e bello costituisce un patrimonio insostituibile: tagliarlo quand’è maturo, sostituendolo con un giovane germoglio, non garantisce affatto la compensazione di tutti i servizi ecologici perduti. La superficie fogliare di un albero appena piantato è infatti di circa un metro quadrato, vale a dire oltre mille volte inferiore a quella d’un albero adulto.

9 - Apprezza l’albero, sorgente di benessere e di felicità. L’albero offre generosamente molti ecoservizi inestimabili per l’umanità, tra cui in primo luogo un’efficace azione di climatizzazione soprattutto nei periodi più caldi ed afosi, donando ombra fresca e ristoro, riducendo la temperatura ed aumentando l’umidità. Lo stesso albero può inoltre smorzare fino a metà la velocità del vento, attenuando sensibilmente anche tutti i fastidiosi rumoricircostanti.

10 - Godi dell’albero e dei suoi doni preziosi. L’albero può offrire risorse materiali inestimabili – legno, rami e fogliame, frutti, bacche e radici – ricche di utilità molteplici per la vita dell’uomo: da sfruttare però con misura e saggezza, raccogliendo sì i frutti e le altre risorse rinnovabili, ma senza mai impoverire né intaccare il basilare patrimonio che le produce.

IL DECALOGO DELL’ALBERO - Creazione originale di Margherita Martinelli, Roma 2001®©

giovedì 7 febbraio 2008



"Una meravigliosa anima mise gli occhi ad un albero così da poter insegnare a suo nipote che quell'albero aveva vita..."

Gli occhi degli alberi, omaggio a Tiziano Terzani.


GLI ALBERI SONO ESSERI VIVENTI












PERCHE’ GLI ALBERI SONO DA SALVARE?

· Perchè sono i maggiori produttori di ossigeno e riducono l'inquinamento atmosferico: sono p gli alberi a trasformare l'anidride carbonica in ossigeno attraverso il processo della fotosintesi. Ripuliscono l'atmosfera inquinata dai gas di scarico delle automobili, dalle emissioni delle industrie, dagli impianti di riscaldamento. Un solo albero assorbe quasi 10 Kg. di anidride carbonica all'anno nei suoi primi dieci anni di vita. Ogni automobile raddoppia invece la quantità di anidride carbonica in un volume d'aria di quasi 4.000 mtq (per intenderci, quello di un supermercato) ogni volta che brucia un solo litro di benzina.Una superficie arborea di 1.000 mtq produce in un anno circa una tonnellata di ossigeno. La morte di un albero di 70 anni comporta la restituzione di oltre tre tonnellate di carbonio nell'atmosfera. Piantando alberi in un milione di Kmq si toglierebbe dalla circolazione un miliardo di tonnellate di carbonio per trent'anni.

Perchè attenuano rumore e polveri: il verde esercita azione di schermo filtrando il rumore e le polveri sospese nell'aria: una fila di alberi alta venti metri (5 / 6 piani) protegge dalla polvere una fascia di 600 metri. E' stato dimostrato che un intelligente utilizzo della vegetazione combinata con strutture fono-assorbenti può ridurre il rumore di oltre il 50%.

Perchè migliorano il clima, perché permettono un risparmio energetico: gli alberi, tramite la traspirazione e l'ombreggiatura, regolano il microclima. Nelle città popolate da alberi migliora il clima, viene favorito il ricambio dell'aria secca ed inquinata con aria fresca e umida. Durante l'inverno riducono le correnti di aria fredda fra gli edifici limitandone il raffreddamento e durante l'estate ombreggiano e rinfrescano traspirando acqua e contribuendo così a regolare l'equilibrio idro-geologico. L'asfalto, in assenza di riparo dato dall'ombreggiatura delle piante, si arroventa sotto il sole estivo e rilascia aria calda (effetto "calorifero", tutta l'aria circostante si scalda). Si sono rilevate differenze fino a 5°C tra centri urbani e aree periferiche più ricche di vegetazione.
Gli alberi contribuiscono ad un miglioramento del nostro equilibrio psico-fisico.Ricercatori statunitensi hanno dimostrato che persone che osservano paesaggi urbani con grandi alberi presentano un battito cardiaco più lento, una minor pressione sanguigna ed una attività cerebrale più rilassata rispetto a chi osserva ambienti privi di vegetazione. Persone convalescenti da interventi chirurgici hanno mostrato una più rapida capacità di ripresa in presenza di paesaggi vegetali.

Gli alberi aiutano i bambini a crescere sani: i bambini che tendono a rimanere in casa per mancanza di spazi verdi vicino le loro abitazioni, protetti dalle insidie del traffico, sviluppano capacità motorie e di relazione sociale ad un livello inferiore rispetto ai coetanei che possono giocare liberamente all' aperto. La maggior parte dei ragazzi italiani è costretta a vivere al riparo delle mure domestiche o scolastiche per evitare i tanti rischi della città e ciò ha influssi negativi sul coretto sviluppo della personalità.

La presenza di verde determina inoltre un aumento di valore degli immobili urbani. Solo la vista di verde dalla finestra aumenta il valore di una abitazione. Dal 2000 il valore degli immobili viene calcolato secondo parametri diversi dagli attuali e nella determinazione del valore dell' immobile si tiene conto anche di una "valutazione ambientale".


COME AVERE CURA E RISPETTO DEGLI ALBERI


Gli alberi, in condizioni ambientali ottimali, vivono centinaia di anni. Quando queste condizioni vengono meno (inquinamento atmosferico, errate potature, lavori che interessano la sede stradale e vanno ad intaccare le radici primarie, ecc.), gli alberi si ammalano e muoiono prematuramente.

Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la qualità di vita degli alberi in città :
· Nel parcheggiare, fare attenzione a non urtare i tronchi. Infatti la corteccia dell'albero ha la stessa funzione protettiva che ha la pelle per gli uomini. Le escoriazioni causate dalle auto o da urti di varia natura, sono delle ferite che permettono ai parassiti di penetrare all'interno dell'albero indebolendolo, nel tempo, fino a farlo ammalare e morire. Lasciare 15-20 cm. tra il cofano dell'auto e il tronco. Il tronco è vivo e "sente" il calore del motore.
· Non cementificare l'area a terra alla base dell'albero. Il cemento non permette all'acqua di penetrare e non permette neppure alla terra di respirare, quindi mettendo le radici in una situazione di sofferenza.
· Non potare drasticamente. Ogni taglio è una ferita e più la circonferenza del ramo tagliato è grande, più la ferita stenta a rimarginare e più tempo è lasciato ai parassiti per penetrare all'interno del corpo della pianta. Molto meglio sarebbe potare più frequentemente ma meno drasticamente.

· Non considerare i tronchi e le basi degli alberi come una pattumiera: mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, sacchetti, feci animali, sono veleno e fonte di malattia e morte per ogni albero.
Vorremmo inoltre sottolineare che la cura ordinaria del verde che dovrebbe prevedere delle potature "intelligenti" costa molto meno degli interventi straordinari che sono poi necessari quando la pianta, malata, deve essere abbattuta.Che fine ha fatto la Legge Rutelli ?LEGGE 29 GENNAIO 1992, nr. 113 ("Legge Rutelli")Obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica (G.U. n.40 del 18 febbraio 1992). I comuni devono provvedere a porre a dimora un albero nel territorio comunale, per ogni nato nel comune stesso, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica del nascituro. L' Ufficio Anagrafico Comunale registra sul certificato di nascita, entro quindici mesi dall'iscrizione anagrafica, il luogo esatto dove tale albero è stato piantato.


RICORDIAMO!!!

Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Sarebbe cosa giusta e ragionevole offrire alla terra semi e germogli, sostituendo così quelli che abbiamo distrutto. Dobbiamo imparare una cosa: non possiamo sempre prendere, senza dare di persona. E dobbiamo dare a nostra madre, la Terra, sempre, tanto quanto le abbiamo tolto.
Jimmie C. Begay, indiano Navajo

mercoledì 6 febbraio 2008

THE DAY AFTER








Platani di Via Vitellia prima e dopo la potatura (Febbraio 2008)


lunedì 4 febbraio 2008

La lettera di Paolo Ricci al sindaco Veltroni

Lettera a Veltroni: Gli Alberi di Roma
P. RICCIKEW COTTAGELANGLEIGHILFRACOMBEDEVONEX
348BGU.K.E
Mail: ricci@esperia.fsnet.co.uk
Ilfracombe 18.10.07



CARO VELTRONI,
Sono un romano che vive in Inghilterra, ma ritorna spesso nella sua città. Ultimamente sono rimasto estremamente sorpreso dal taglio degli alberi a Roma. Li ho osservati con grande attenzione e ho avuto l'impressione che l'operazione della potatura fosse stata eseguita da cow boy esperti in macelleria e non in giardinaggio.Forse sarebbe un bene se il suo universale buonismo fosse esteso e concesso anche al verde e agli alberi di Roma.
A che serve prendere parte ad attività organizzate dai Verdi come la Festa del Sole se poi si ignora la salute dei grandi alberi della città che, già afflitti dalle esalazioni mefitiche del traffico cittadino, sono anche esposti alle manipolazioni di incompetenti che conoscono l'arte della potatura quanto io conosco il cinese mandarino o la lingua dei mongoli?
Piante secolari, alberi rari, ogni forma di vita in un parco naturalistico e storico come Villa Pamphili (che dovrebbero essere curati da forestali, botanici e giardinieri esperti) sono in mano a cow boys, ditte generiche e cooperative di operai.
E' veramente triste osservare questi alberi, una volta gloriosamente verdeggianti, siano diventati miserevoli e desolati.
Un tempo le loro fronde proteggevano la città dalla calura, ora sembrano scheletri che si ergono tra le emanazioni tossiche dell'avvelenata città.
Ho saputo che quando alcune associazioni di cittadini, sorte in difesa degli alberi, hanno cercato di capire cosa stava accadendo e si sono confrontate con dei consiglieri provinciali che non comprendevano il problema e sembravano in ben altre cose affaccendati.
Non è difficile capirne le ragioni: appalti per le potature e gestione delle ville storiche muovono milioni di euro.
In questo giro d'affari sono conniventi: amministratori, appaltatori e chi taglia e chi ripianta gli alberi.
Queste operazioni ricordano la speculazione sugli incendi che creano un'oscena simbiosi tra chi brucia e chi ripianta, chi devasta e chi guadagna dalle attività di rimboscamento.
Mi risulta che il legname ricavato dagli alberi abbattuti lungo le strade della città o nelle ville storiche sia regolarmente venduto come legna per fuoco.
E' bello, però, vedere che la sensibilità cittadina si stia concentrando sul problema dell'ambiente e degli animali.
Se queste associazioni avessero l'intelligenza di creare una lobby ambientale/animalista potrebbero farsi ascoltare con più attenzione, e il fatto che non lo abbiano ancora concretizzato è una cosa, a mio modo di vedere, desolante e insana.
In questo paese 730.000 cacciatori sono più presenti politicamente di milioni di animalisti e di vegetariani.
Gli sterminatori di tutto ciò che vive nelle campagne sono coccolati, da voi politici, più di milioni di animalisti.
Nel suo ex partito, che fu anche il mio, esisteva l'Arcicaccia ma non l'Arcianimali.
Davate, e darete spazio nel nuovo PD, a coloro che massacrano ma non a coloro che rispettano ogni forma di vita.
Resta un fatto: se animalisti e difensori degli alberi riuscissero a unirsi politicamente per le loro rivendicazioni creando una loro lobby o un movimento, allora, li ascoltereste.. ma dal momento che non lo fanno, voi li ignorate.
Questo è, dopotutto, il paese (lei non immagina che impressione faccia osservare la cosa dall'estero) che ha concesso il Ministero della Giustizia ad uno che gestisce un misero 1,4% del voto nazionale.
E immagino che quel milione di voti, elargito, incredibilmente, dal popolo italiano, sarà ulteriormente ridotto dai suoi spregiudicati interventi.
In Italia si ascolta, politicamente, solo chi riesce a fare un grande casino, chi minaccia, ricatta e vive di voti corrotti.
Quelli che con competenza, educatamente protestano per le cose giuste, sono sfrontatamente ignorati, finché non si arriva a una mezza rivolta alla Grillo e allora le cose cominciano a cambiare.
Ce ne vorrebbero migliaia nel nostro paese di Grillo, di Travaglio e di Santoro.. altro che antipolitica!
Essendo l'Italia, il paese della spartizione dei posti di lavoro secondo la logica del manuale Cencelli non sorprende che coloro che dovrebbero curare gli alberi siano, invece, incompetenti che risolvono il problema della potatura con operazioni di spietata macelleria.
Un famoso giardiniere romano, Ippolito Pizzetti, chiamava gli italiani dendrofobi.. e ci prendeva.
Io li chiamerei anche piromani e avvelenatori di animali avendo seguito quello che è avvenuto in Abruzzo con gli orsi ed essendo stato testimone, quando vivevo in Toscana, di scene odiose.
In quell'occasione denunciai gli avvelenamenti nei campi degli animali con stricnina e le scrissi una lettera, cosa che Lei regolarmente ignorò.
A Roma la gestione del verde non è regolamentata: il 50% degli alberi muoiono per incuria; c'è un assoluto disinteresse per il patrimonio di alberature antiche che si considerano erroneamente vecchie; si distruggono alberi adulti con capitozzature drastiche, irreversibili e regolarmente fuori stagione.
Il 31 Agosto, in un solo giorno, in via Abate Ugone, a Monteverde, dove abito quando ritorno a Roma, sono stati abbattuti 70 alberi di robinie che avevano almeno 40 anni.
Erano stati definiti pericolanti, ma il vero motivo è il rifacimento di un marciapiede.
Il Dipartimento X alle politiche ambientali del Comune di Roma, che come lei sa bene aderisce al protocollo di Kyoto, ha annunciato nel suo sito istituzionale interventi considerevoli che abbelliranno importanti strade cittadine e contribuiranno a rendere più salubre l'aria e all'abbattimento di Co2 grazie alla piantumazione di olmi e farnie al posto della vecchia alberata ormai distrutta composta in gran parte da robinie che per qualche ragione vengono sempre eliminate.
Da quello che mi risulta sono stati distrutti stupidamente: pini marittimi in via G.B.Marino; catalpe californiane in via Guinizzelli, in largo Oriani e in largo Leti; prugni selvatici in via Lorenzo Valla; robinie in via Innocenzo X; olmi antichi in via di Donna Olimpia, in piazza San Giovanni di Dio, in via di Villa Pamphili e in via di San Calepodio.
Il motivo dispensato dalle autorità è sempre lo stesso: la pericolosità degli alberi malati e la salvaguardia dei cittadini.
Mi è stato spiegato da un giardiniere che per ogni albero adulto tagliato ci vogliono nove nuovi alberi giovani per riprodurre lo stesso ossigeno.
I cittadini, da quello che ho capito parlando con loro, auspicano: una gestione seria, attenta e più competente del verde con potature accurate nel periodo consono per la pianta; l'eliminazione dei tronchi mozzati che lasciati giacere per anni si trasformano in ricettacolo di spazzatura; il coinvolgimento di esperti nella cura degli alberi che vivono lungo le nostre strade e nei parchi; essere informati prima degli abbattimenti rendendo le motivazioni degli abbattimenti pubbliche; che gli appalti per le potature siano gestiti da cooperative di giardinieri e botanici esperti e non da amici dei politici che concedono la gestione del taglio a macellai; che gli alberi tagliati siano ripiantati e curati.
Un inglese, Roger Deakin, ha scritto un libro dichiarando che i nemici degli alberi sono i nemici dell'umanità.
Deakin, prima di morire di un tumore al cervello, se ne andava in giro per il mondo a studiare le piante, visitando
boschi e foreste dal Sutton al Kyrgyzstan.
Ed è stato un vero crociato delle piante, un grande difensore delle foreste e dei boschi che lui definiva il quinto elemento.
Le donne indiane del movimento Chipko che si battono contro la deforestazione abbracciano gli alberi per salvarli dall'abbattimento, e i Bishnoi, un popolo indiano di 6 milioni di anime che considera gli alberi sacri, ha spesso subito massacrati per difendere le foreste.
Ho letto, giorni fa, che un cittadino fiorentino è salito sulla forcella di un bagolaro e lo ha protetto col suo corpo.
A Londra un pensionato inglese si è suicidato quando i suoi amati olmi sono stati abbattuti.
A Roma, nel 2006, ho visto un gruppo di cittadini difendere strenuamente un grande pino a Piazza San Giovanni di Dio.
Le cose cambiano: le sensibilità si affinano.
Sia gentile, lasci perdere i Kennedy per una decina di minuti e abbracci, col suo immenso buonismo anche le piante e il verde di Roma, e faccia porre fine all'ignobile massacro perpetrato da macellai armati di seghe elettriche che ricordano il serial killer del Texas chain saw massacre, un vecchio film americano, che lei sicuramente conosce.

Materiali per l'incontro del 24 Febbraio


Il lavoro di coordinamento e formazione della lega è in corso. Sono aperti gli interventi e i contributi. Leggete il link. L'immagine è quella di green man.

venerdì 1 febbraio 2008

Lega per la difesa degli alberi urbani

Lega per la difesa degli alberi urbani

Finalità:

1- Lavorare all’interno delle istituzioni per cambiare la politica degli alberi urbani.
Aumentare la sensibilità, migliorarne la cura e la manutenzione.
Investire risorse economiche sulla manutenzione degli alberi urbani.
Iniziare un processo di qualificazione (cultura e sensibilità) per le persone che si occupano della
manutenzione. Avviare una processo di trasformazione delle potature radicali e selvagge in città. Richiedere la trasparenza sugli investimenti sugli alberi urbani, pretendere elenchi su come , quanto si spende e che percentuale di attecchimento hanno avuto. Controllo delle ditte che eseguono i lavori di piantumazione ed applicazione dei tempi di garanzia.

2 – Avviare un azione volontaria , tra gli aderenti alla Lega, sul rispetto delle regole di Polizia Urbana su chi danneggia gli alberi. Creare la figura di guardia arborea ( o verdone) con dei responsabili in ogni municipio. Pretendere , per ogni grande città, un regolamento sul verde con chiare sanzioni da applicare a chi danneggia (privati, lavori pubblici, etc…) gli alberi urbani.


Obiettivi iniziali

1 - Organizzazione di un Convegno sulla Politica degli Alberi a Roma
2 - Creazione di un sito . sul quale segnalare: notizie, stati di danneggiamento, informazioni varie.
3 - Realizzazione di una trasmissione televisiva ( su una rete privata locale) nella quale informare i cittadini sulle iniziative della Lega.

Respiro 24 febbraio 2008

Respiro verde
24 Febbraio 2008
ore 10.30 Sala Conferenze Shangri là Corsetti
Viale Algeria, 141 - 00144 Roma Eur
Prima convention - cittadina
per la creazione della
Lega per la difesa degli alberi urbani
(per gentile concessione della Famiglia Corsetti)


Soffri nel vedere come gli alberi vengono trattati in città?
Sei convinto che per ciò che riguarda la manutenzione ( abbattimento, tagli, potature) degli alberi in città si possa fare di più e meglio?
Ti piacerebbe avere un punto di riferimento (fisso- trasparente- con un sito e un’organizzazione forte e motivata) per le prossime battaglie per la difesa degli alberi in città?
Se hai risposto si a tutte queste domande, hai tempo da dedicare alla cura degli alberi , e pensi che questo sia necessario per il tuo e il nostro futuro, partecipa a
Respiro verde
la prima convention cittadina per la creazione della lega per la difesa degli alberi urbani.

Programma
Ore 10.30/11.00 Ritrovo e conoscenza dei partecipanti
Ore 11 Discussione del seguente O.d.G. :
1- interventi liberi su (osservazioni e esperienze personali sulla cura e la manutenzione
degli alberi urbani) e (proposta nome da adottare per la lega per la difesa degli alberi urbani) max 7 minuti a intervento.
2 – Istituzione di commissioni di lavoro per la nascita e la strutturazione della lega.
3 – Votazione e scelta del nome della lega.
La partecipazione all'incontro è a numero limitato , si prega confermare la partecipazione inviando una mail a legalberi@hotmail.it



Per informazioni
legalberi@hotmail.it