venerdì 13 novembre 2009

Nessuno tocchi i Titani di Viale Washington
magari sarebbe bello abbracciarli
Nell'Aprile del 2007 in occasione della consegna del cantiere e la posa della prima pietra, per la realizzazione del progetto Met.Ro ferrovia Roma-Viterbo ( un cantiere inserito nel Programma di Intervento per il risanamento della tratta Piazzale Flaminio - Riano) tra la direzione della Società Met.Ro e le due Associazioni che si occupano di difendere la salvaguardia del verde di Villa Borghese (una villa storica di Roma che splende di una sua luce naturale, realizzata agli inizi del 1600 dal principe Scipione Caffarelli Borghese e da sempre centro vitale della città e sito S.I.C. ovvero Sito di Interesse Comunitario) il Comitato in difesa di Villa Borghese e l'Associazione villa Stohl-Fern è stato stabilito un accordo per rispettare le prescrizioni emesse dalla Regione Lazio ufficio V.I.A. (Valutazione d'Impatto Ambientale) il 25 Novembre del 2005 che prevedono per il sito in questione :
1 - Dovrà essere precluso l’accesso diretto dalla stazione sotterranea all’interno del Parco Storico.
2 - Dovranno essere allontanati gli estrattori d’aria dalle abitazioni circostanti.
3 - Il progetto esecutivo dovrà recepire integralmente le indicazioni contenute nello studio di impatto ambientale relativamente alla realizzazione degli interventi di mitigazione ambientale.
4 -
Dovranno essere protetti e salvaguardati i platani secolari dell’area di cantiere all’interno di villa borghese.
5
- La struttura in opera dovrà avere il massimo ribassamento onde assicurare sulla superficie superiore un adeguato spessore di terreno vegetale idoneo a consentire la piantumazione di essenze di alto fusto.
6 - Rispetto delle riunioni programmate a scadenze periodiche tra la società proponente e i rappresentanti della popolazione.
Stretti reticolati neri accanto ad ognuno dei Platani e modifiche effettuate al progetto che sono in via di approvazione ci fanno temere che se tali modifiche verranno approvate non ci sarà più il rispetto delle suddette prescrizioni ed a farne le spese sarebbero proprio i platani che verrebbero potati e mutilati per fare spazio all'uscita della nuova stazione. Platani secolari con un chioma primaria ed un'impalcatura di rami spettacolare, tra le più grandi della città, apportatori di ombra ed ossigeno proprio nei pressi di una delle aree più congestionate per traffico e smog di Roma. Una potatura mutilante e antiestetica. Un primo passo per lasciare poi aperta la strada ai funghi e ai patogeni che in poco tempo renderebbero degli alberi di una bellezza incomparabile ( e che per far questo ci hanno messo diverse centinaia di anni) degli esseri vegetali dai tronchi instabili e pericolosi in particolar modo per chi ci dovesse poi passare sotto e quindi nel tempo destinati all'inevitabile taglio. Pertanto allertiamo i cittadini a intervenire o segnalare possibili movimenti che possano segnalare un inizio lavori (e in tal caso interverremo con manifestazioni di protesta per bloccarli ) che possano riguardare i platani di Viale Washington mandando una mail
o ai numeri
06 322 51 96 - fax 06 322 28 43
Pubblichiamo su questo argomento l'articolo di Margherita D'Amico uscito
Lunedì 2 Novembre sulla Cronaca di Roma del Corriere della Sera
"Ancora all’interno di Villa Borghese, proprio nell’ultimo tratto di parco scendendo da viale Giorgio Washington verso piazzale Flaminio, sulla destra, sembra sia stato stabilito di realizzare l’uscita della metropolitana. Infatti c’è una zona recintata, con cartello che indica autorizzazioni e fine lavori al marzo 2010. L’area scelta per lo sbocco ferroviario fa ancora parte della Villa, che com’è noto è un S.I.C. (sito di interesse comunitario) e abbraccia il letto di un antico laghetto oggi prosciugato, attorno al quale sorgono otto platani eccezionali. Centenari, alti oltre trenta metri, grazie alla posizione privilegiata non hanno mai avuto bisogno di essere potati, né avrebbero tale necessità in futuro. Bisogna annotare infatti che molti interventi drastici in città si effettuano a causa della scarsa tolleranza mostrata verso gli alberi, i cui rami sono accusati di togliere luce, portare insetti, danneggiare i cornicioni. Liberi di estendere le lussureggianti chiome originarie, gli otto platani di viale Washington sono forse i più titanici della Capitale, e proprio fra loro dovrebbe, in qualche modo, sbucare la stazione. Ci si chiede se Regione e Soprintendenza, al momento di accordare i permessi, abbiano valutato bene l’impatto degli scavi su salute e stabilità di esemplari che da oltre un secolo vivono in zona protetta. Attorno a ciascuno dei platani oggi si scorgono stretti reticolati neri: si spera che non vogliano suggerire la distanza delle trincee. Queste distruggerebbero le radici, andando a richiedere, a compensazione, una vera e propria capitozzatura. Ovvero una mutilazione che trasformerebbe gli alberi in pali spogli e inermi a intemperie e malattie."

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