giovedì 7 febbraio 2008



"Una meravigliosa anima mise gli occhi ad un albero così da poter insegnare a suo nipote che quell'albero aveva vita..."

Gli occhi degli alberi, omaggio a Tiziano Terzani.


GLI ALBERI SONO ESSERI VIVENTI












PERCHE’ GLI ALBERI SONO DA SALVARE?

· Perchè sono i maggiori produttori di ossigeno e riducono l'inquinamento atmosferico: sono p gli alberi a trasformare l'anidride carbonica in ossigeno attraverso il processo della fotosintesi. Ripuliscono l'atmosfera inquinata dai gas di scarico delle automobili, dalle emissioni delle industrie, dagli impianti di riscaldamento. Un solo albero assorbe quasi 10 Kg. di anidride carbonica all'anno nei suoi primi dieci anni di vita. Ogni automobile raddoppia invece la quantità di anidride carbonica in un volume d'aria di quasi 4.000 mtq (per intenderci, quello di un supermercato) ogni volta che brucia un solo litro di benzina.Una superficie arborea di 1.000 mtq produce in un anno circa una tonnellata di ossigeno. La morte di un albero di 70 anni comporta la restituzione di oltre tre tonnellate di carbonio nell'atmosfera. Piantando alberi in un milione di Kmq si toglierebbe dalla circolazione un miliardo di tonnellate di carbonio per trent'anni.

Perchè attenuano rumore e polveri: il verde esercita azione di schermo filtrando il rumore e le polveri sospese nell'aria: una fila di alberi alta venti metri (5 / 6 piani) protegge dalla polvere una fascia di 600 metri. E' stato dimostrato che un intelligente utilizzo della vegetazione combinata con strutture fono-assorbenti può ridurre il rumore di oltre il 50%.

Perchè migliorano il clima, perché permettono un risparmio energetico: gli alberi, tramite la traspirazione e l'ombreggiatura, regolano il microclima. Nelle città popolate da alberi migliora il clima, viene favorito il ricambio dell'aria secca ed inquinata con aria fresca e umida. Durante l'inverno riducono le correnti di aria fredda fra gli edifici limitandone il raffreddamento e durante l'estate ombreggiano e rinfrescano traspirando acqua e contribuendo così a regolare l'equilibrio idro-geologico. L'asfalto, in assenza di riparo dato dall'ombreggiatura delle piante, si arroventa sotto il sole estivo e rilascia aria calda (effetto "calorifero", tutta l'aria circostante si scalda). Si sono rilevate differenze fino a 5°C tra centri urbani e aree periferiche più ricche di vegetazione.
Gli alberi contribuiscono ad un miglioramento del nostro equilibrio psico-fisico.Ricercatori statunitensi hanno dimostrato che persone che osservano paesaggi urbani con grandi alberi presentano un battito cardiaco più lento, una minor pressione sanguigna ed una attività cerebrale più rilassata rispetto a chi osserva ambienti privi di vegetazione. Persone convalescenti da interventi chirurgici hanno mostrato una più rapida capacità di ripresa in presenza di paesaggi vegetali.

Gli alberi aiutano i bambini a crescere sani: i bambini che tendono a rimanere in casa per mancanza di spazi verdi vicino le loro abitazioni, protetti dalle insidie del traffico, sviluppano capacità motorie e di relazione sociale ad un livello inferiore rispetto ai coetanei che possono giocare liberamente all' aperto. La maggior parte dei ragazzi italiani è costretta a vivere al riparo delle mure domestiche o scolastiche per evitare i tanti rischi della città e ciò ha influssi negativi sul coretto sviluppo della personalità.

La presenza di verde determina inoltre un aumento di valore degli immobili urbani. Solo la vista di verde dalla finestra aumenta il valore di una abitazione. Dal 2000 il valore degli immobili viene calcolato secondo parametri diversi dagli attuali e nella determinazione del valore dell' immobile si tiene conto anche di una "valutazione ambientale".


COME AVERE CURA E RISPETTO DEGLI ALBERI


Gli alberi, in condizioni ambientali ottimali, vivono centinaia di anni. Quando queste condizioni vengono meno (inquinamento atmosferico, errate potature, lavori che interessano la sede stradale e vanno ad intaccare le radici primarie, ecc.), gli alberi si ammalano e muoiono prematuramente.

Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la qualità di vita degli alberi in città :
· Nel parcheggiare, fare attenzione a non urtare i tronchi. Infatti la corteccia dell'albero ha la stessa funzione protettiva che ha la pelle per gli uomini. Le escoriazioni causate dalle auto o da urti di varia natura, sono delle ferite che permettono ai parassiti di penetrare all'interno dell'albero indebolendolo, nel tempo, fino a farlo ammalare e morire. Lasciare 15-20 cm. tra il cofano dell'auto e il tronco. Il tronco è vivo e "sente" il calore del motore.
· Non cementificare l'area a terra alla base dell'albero. Il cemento non permette all'acqua di penetrare e non permette neppure alla terra di respirare, quindi mettendo le radici in una situazione di sofferenza.
· Non potare drasticamente. Ogni taglio è una ferita e più la circonferenza del ramo tagliato è grande, più la ferita stenta a rimarginare e più tempo è lasciato ai parassiti per penetrare all'interno del corpo della pianta. Molto meglio sarebbe potare più frequentemente ma meno drasticamente.

· Non considerare i tronchi e le basi degli alberi come una pattumiera: mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, sacchetti, feci animali, sono veleno e fonte di malattia e morte per ogni albero.
Vorremmo inoltre sottolineare che la cura ordinaria del verde che dovrebbe prevedere delle potature "intelligenti" costa molto meno degli interventi straordinari che sono poi necessari quando la pianta, malata, deve essere abbattuta.Che fine ha fatto la Legge Rutelli ?LEGGE 29 GENNAIO 1992, nr. 113 ("Legge Rutelli")Obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica (G.U. n.40 del 18 febbraio 1992). I comuni devono provvedere a porre a dimora un albero nel territorio comunale, per ogni nato nel comune stesso, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica del nascituro. L' Ufficio Anagrafico Comunale registra sul certificato di nascita, entro quindici mesi dall'iscrizione anagrafica, il luogo esatto dove tale albero è stato piantato.


RICORDIAMO!!!

Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Sarebbe cosa giusta e ragionevole offrire alla terra semi e germogli, sostituendo così quelli che abbiamo distrutto. Dobbiamo imparare una cosa: non possiamo sempre prendere, senza dare di persona. E dobbiamo dare a nostra madre, la Terra, sempre, tanto quanto le abbiamo tolto.
Jimmie C. Begay, indiano Navajo

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