venerdì 31 luglio 2009

Disco Dance a Villa Borghese?
Never never more!
Villa Borghese attaccata! Dalle impalcature di una discoteca di moda, che trova nell'amore di essere a contatto con la natura (alberi secolari illuminati da calde luci, uno spettacolare scenario naturale sotto le stelle, così dice il suo programma ) nuove risorse per guadagni stellari (altro che vedere le stelle). Da quando la villa agli inizi del novecento venne chiamata Villa Umberto, Piazza di Siena è sempre stata utilizzata per varie manifestazioni come esibizione di cavalli, innalzamento di mongolfiere, concerti . Ma quelli erano altri tempi quando l'uomo aveva ancora un contatto con la natura, la terra e gli uomini conoscevano ed apprezzavano gli alberi. Ma oggi in un società che rifugge la terra, (e lo sporco conseguente, ballare su spazi terrosi , lo sappiamo tutti, non è chic) e tutto fa brodo per portare business e lauti introiti, utilizzare uno spazio in tal modo è il primo passo per un barbarico degrado che una volta iniziato non avrà più limiti. Posare palchi ed impalcature sull' apparato radicale di alberi monumentali (proprio su quei Pini ai quali si ispirò Ottorino Respighi nel suo famoso poema sinfonico) è un vero attentato alla loro salute. Un attacco che porterà successivamente a gravi conseguenze sulla loro stabilità. E quindi se diverranno "alberi insicuri" non resterà, visti i nuovi criteri del nuovo Servizio Giardini sulla sicurezza degli alberi, che rimuoverli e tagliarli. E tutto ciò in una Villa Storica che dovrebbe essere protetta dalla Carta di Firenze. Ricordiamo per premura l' art. 19 : " Per natura e per vocazione il giardino storico è un luogo tranquillo ch favorisce il silenzio e l'ascolto della natura. Questo approccio quotidiano deve essere in opposizione con l'uso eccezionale del giardino storico come luogo di feste. Conviene allora definire le condizioni di visita dei giardini storici cosicchè la festa, accolta eccezionalmente, possa esaltare lo spettacolo del giardino e non snaturarlo o degradarlo". Iniziamo a lavorare per far si che dopo questa edizione lo spazio di Piazza di Siena non venga più utlizzato per simili iniziative devastanti per la sua bellezza e per la sicurezza dei suoi alberi. Pertanto Disco Dance a Villa Borghese? No grazie.
Postiamo di seguito l'articolo di Alix Van Buren uscito su
"La Repubblica" Cronaca di Roma il 31 Luglio 2009
Villa Borghese una discoteca a Piazza di Siena
di Alix Van Buren
L´idea, se non fosse per l´incompatibilità con la tutela del parco storico, non manca di un suo fascino malandrino. Una discoteca piantata sopra ai gradoni di Piazza di Siena. Perché no? La vista, si sa, è memorabile: un fragile gioiello architettonico del Settecento, voluto dal principe Marcantonio. E poi: non è forse la piazza più bella di Villa Borghese, un giardino fra i più importanti d´Europa, con tutti i suoi tesori? Dunque perché non goderselo seduti su un divanetto bianco fra quinte di cipressi e lecci e pini secolari, con un bourbon on the rocks in una mano, magari sistemati in un "privé". Roba da sogno in stile Carosello: Piazza di Siena: "il tuo prossimo desiderio".Quel "perché no?" se l´è forse chiesto l´Art Cafè (alias Romana Gestione Esercizi S.r.L.): il locale (così sul sito web) "dove scatenare le proprie follie del divertimento fino al mattino". E così, chiudendo un occhio qua e là sulle tutele della villa monumentale, il 24 giugno proprio sui gradoni di Piazza di Siena s´è sistemato il Fontaine Blanche, "la nuova location griffata Art Cafè". Da allora, promette "una splendida terrazza con 22 tavoli, alberi secolari illuminati da calde luci, uno spettacolare scenario naturale sotto le stelle, alta ristorazione (affidata al San Marco), le migliori house selections dell´estate & tanti lussuosi privèe, in un originale stile nautico" .L´altra sera, di martedì, il circo settecentesco degli Asprucci è riservato a un party aziendale. Una società di assicurazione sanitaria distribuisce cartelle a signori brizzolati, zompettanti a piedi uniti sulla pedana della discoteca. In più, malgrado al telefono una voce gentile informi che il risto-dance funziona esclusivamente il sabato, la disco-music va "a palla" fino alle quattro del mattino quasi tutti i giorni della settimana. E che importa se automobilisti e centauri sfrecciano nel parco vietato al traffico? Che importa se le strutture poggiano sulle radici di alberi vetusti, trafitte da viti, e su siepi e mura già sbocconcellate dalle manifestazioni ininterrotte da aprile? Basta chiudere un occhio. Se poi l´autorizzazione capitolina riguarda un generico "svolgimento di attività ludiche, ricreative, di sport e spettacolo per giovani e giovanissimi", e il cartello all´ingresso parla soltanto di "campus estivo... e serate con cena e spettacolo per tutti i bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni" con l´insolito orario dalle 17,00 alle 00,30, beh, basta appunto chiudere un occhio. Però adesso, se davvero tutto è permesso, perché non organizzare tuffi a pagamento nella fontana di Trevi, col caldo che fa? Magari concedendo la gestione alla tal cooperativa Anita Ekberg.


mercoledì 22 luglio 2009

Estate, aumenta la temperatura,
facciamo attenzione ai nostri alberi!

Estate, caldo e aumento delle temperature in tutta Italia. E possibilità che ignoti volontariamente per speculazioni o altro appicchino fuochi e incendi . Postiamo i consigli della Forestale per prevenire gli incendi (ripresi dal suo sito) e ricordiamoci se avvistiamo un incendio di chiamare subito l'1515. La rapidità della segnalazione può salvare migliaia di alberi!

I 10 consigli della Forestale contro il pericolo di incendi

Il fuoco è uno dei più insidiosi pericoli per i nostri boschi. La distrazione, o peggio, il vandalismo e l'atto criminale, ogni anno riducono in un pugno di cenere migliaia e migliaia di ettari ricoperti da verdi e rigogliosi alberi. Alberi secolari, che ci offrono l'aria che respiriamo e, attraverso una complessa catena alimentare, il cibo di cui ci nutriamo. Il vero nemico del bosco non è il fuoco, ma chi incendia. Un incendio ogni quattro è provocato volontariamente e uno ogni tre è causato dalla sottovalutazione dei pericoli di chi accende un fuoco per ripulire dalla vegetazione secca il terreno o per distruggere i residui delle potature. Per evitare la maggior parte degli incendi boschivi è sufficiente adottare alcune elementari precauzioni e seguire poche, ma importanti, regole.

1 - Devono essere rispettate le norme regionali in materia e le ordinanze dei Sindaci

2 - Si deve prestare la massima attenzione agli avvisi di pericolo incendi emessi dagli organi pubblici e ricordare che il vento, nel periodo estivo, rende vulnerabili abitazioni e boschi che sembrano distanti dai fuochi, accesi per effettuare le ordinarie operazioni agronomiche

3 - Le norme in materia consentono di utilizzare il fuoco per svolgere alcune operazioni colturali ma devono essere realizzate solo in alcuni periodi e con precise modalità

4 - Si deve ricordare che i fuochi di ripulitura dei terreni o di distruzione dei residui vegetali accesi nei periodi in cui è massimo il rischio degli incendi sono utilizzati da coloro che in modo doloso e consapevole appiccano gli incendi per fini di lucro e per "coprire" così le loro azioni criminose

5 - La bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali in campagna devono essere fatte solo nelle prime ore del mattino quando l'aria è più fresca e carica di umidità, in assenza di vento, allertando il Comando Stazione competente e, possibilmente, vicino a fonti di acqua

6 - Non bisogna mai abbandonare le operazioni di ripulitura e lasciare che il fuoco si propaghi incontrastato e si raccomanda di rispettare sempre le norme che gli Enti territoriali emanano in proposito

7 - Esistono apparecchiature che tritano i residui vegetali per farne concime, difendendo così due volte la natura, riciclando e restituendo al terreno gli elementi nutritivi senza utilizzare il fuoco

8 - Gli incendi dei boschi provocati in modo colposo possono provocare enormi disastri

9 - Non bisogna lasciare che un piccolo fuoco, lungo il ciglio della strada o dentro il bosco, si trasformi in un incendio

10 - Se si avvista un rogo stare lontano dalle fiamme e chiamare immediatamente il 1515, il numero gratuito di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato

venerdì 10 luglio 2009

Venerdì Respiro
Incontro informale di Respiro Verde
in una terrazza romana in una calda sera d’estate

Venerdì 17 Luglio 2009 alle ore 21
ci incontreremo in una terrazza di Monteverde in maniera informale per riprendere (in questo periodo nel quale sempre più c’è bisogno di difendere e prendersi cura degli alberi) il discorso di Respiro Verde, un movimento per la difesa degli alberi (in particolare per quelli che vivono in città) nato il 24 Febbraio 2008 in una riunione pubblica che si è svolta a Roma nella Sala Conferenze dello Shangri là in Via Algeria 141, zona Eur. La serata sarà un'occasione per pensare a nuovi progetti e scadenze per il prossimo autunno/inverno. Attualmente Respiro Verde manda avanti (in maniera del tutto gratuita e senza nessun sostegno economico) questo blog che si occupa di segnalare casi di taglio, attacco, danneggiamento di alberi e rispondere a domande che riguardano argomenti legati alla legislazione degli alberi (distanza, norme, regolamenti etc…). Un blog che ha superato i suoi confini locali per essere apprezzato e seguito in tutta Italia.
Per partecipare all’incontro , basta mandare una mail all’indirizzo
e vi risponderemo con le coordinate del luogo dove ci incontreremo.
Buona Estate a tutti
sempre
"dalla parte degli alberi"

lunedì 29 giugno 2009

Nuovi marciapiedi
Vs Ombra degli olmi : 0-3

No al taglio degli olmi in Viale Ciusa a Nuoro

Il progresso si sa implica delle scelte , scelte spesso spinte dai cittadini, che sempre più si fanno convincere dagli amministratori che l'ordine , la scomparsa della terra, con nuovi viali e marciapiedi piastrellati con le ultime novità in fatto di rivestimento, secondo una logica estetica che tende sempre più a trasformare gli esterni in interni in maniera innaturale e artificiale, sia bene e meglio. Pertanto si tagliano alberi antichi , si risistemano i viali , si toglie terra si fanno bellissimi marciapiedi e al posto degli alberi (quelli veri con tronchi robusti, rami e foglie) spuntano degli alberelli, messi lì più come oggetti d'arredo che altro e destinati a vita breve (visto che senza terra gli alberi difficilmente possono crescere e vivere). Un taglio e rinnovo si può comprendere per alberi arrivati a fine ciclo vitale (che per questo motivo potrebbero essere a rischio caduta) ma non è questo il caso degli olmi: alberi robusti e longevi (possono vivere per centinaia di anni) che (insieme al tiglio) proprio per le caratteristiche della loro chioma sono tra gli alberi che maggiormente apportano ombra. E l'ombra soprattutto in una città battuta dal caldo estivo come Nuoro è "merce preziosa" che va tenuta in considerazione quando si fanno nuove scelte per migliorare gli spazi vivibili in città. Pertanto riportiamo quest'appello dei cittadini di Nuoro che si stanno battendo per impedire il taglio di 10 olmi con 60 anni di vita a Viale Ciusa (nella foto) a Nuoro e invitiamo l'assessore che sta portando avanti questa sua poco considerata decisione di tagliare gli alberi di pensarci molto, ma molto attentamente. Caro Assessore se toglierà gli olmi a Viale Ciusa a Nuoro magari avrà un marciapiede più bello ma per i prossimi dieci anni chi rimborserà i cittadini dell'ombra persa?
Maggiori informazioni e adesioni su Facebook sul gruppo

Gli olmi di Viale Ciusa a Nuoro: una memoria storica che va preservata.

"Circa 60 anni fà venne realizzato un viale alberato...circa 10 olmi, che ora per provvedimento di organi superiori del Comune di Nuoro vogliono abbattere per realizzare un nuovo marciapiede con dei parcheggi per soddisfare le esigenze di alcuni commercianti del viale a discapito però di tutta la collettività...... Riporto qui di seguito un messaggio lasciato da una persona che ha assistito alla nascita del viale e che è cresciuto con questo angolo di verde che caratterizza una delle vie più belle di Nuoro....e che meglio descrive lo stato d'animo di tantissime persone... "la non piu' giovane eta' mi consente di ricordare quando, al posto di una discarica di terra ed altro, fu realizzato il Viale che, allora, ci parve bellissimo con le sue panchine e gli alberelli messi a dimora. Per noi, ragazzi di Monte Longu, era uno spasso percorrerlo in bicicletta o, al sicuro del primo marciapiedi urbano, a piedi fino alla chiesetta de Sa Solidai."

sabato 30 maggio 2009

Riceviamo dagli Amici di Villa Borghese
di Roma
Insieme nella Valle dei Platani
Mercoledì 3 giugno alle ore 11.00
Raduno d'emergenza a Villa Borghese nella Valle dei Platani vicino agli scavi. I bulldozer stanno avvicinandosi al primo dei 10 antichi platani, nonostante le promesse delle autorità. Andate sulla pagina di Facebook degli Amici di Villa Borghese per vedere le immagini e le dimensioni degli scavi in un sito protetto dall'Unesco e definito di Interesse Comunitario dalla Ue.
Siete chiamati tutti a intervenire. Nascerà per la prima volta un fronte unito dei comitati cittadini. Saranno presenti anche vari Municipi e circoscrizioni. Ognuno intervenga con urgenza al raduno, coi propri stendardi e in rappresentanza dei propri interessi. Ci rafforzeremo a vicenda. Ma soltanto se saremo in grande numero.
Vi aspettiamo. Grazie
Gli Amici di Villa Borghese
Per maggiori informazioni

domenica 12 aprile 2009

Quanti gradi in più ci saranno quest'anno nell'estate Romana?

Una delle conseguenze del radicale piano potature del Comune di Roma è quella di ridurre drasticamente la superficie dell'apparato fogliare di una grande quantità di alberate cittadine. E questa riduzione, che si avvertirà in particolar modo nel periodo ravvicinato della potatura (visto che gli alberi ci metteranno un po di tempo- almeno un anno- per riprodurre il loro apparato fogliare) a partire cioè da metà giugno, quando il termometro salirà sopra i 30 gradi, interesserà in particolar modo i due processi fondamentali degli alberi che servono in città per contenere le ondate di calore : l'ombreggiatura (proporzionale alle quantità e alla grandezza delle foglie. Per fare un esempio : provate a stare ad agosto sotto un tiglio frondoso o sotto un platano potato e capitozzato e misurate la differenza in gradi centigradi) e la termoevapotraspirazione quel processo prodotto dalle foglie degli alberi fondamentale nel contenere le ondate di calore in città . Così spiega l'agronomo del Cnr Rita Baraldi : «La vegetazione è un potente elemento di regolazione del clima. Le piante riflettono circa il 20% dell’energia solare in arrivo e ne usano un ulteriore 48% per le loro attività metaboliche. Grazie al processo di evapotraspirazione, inoltre, sono in grado di ridurre la temperatura in maniera sensibile.Un po’ come accade al corpo umano quando suda. A questo si aggiunge l’effetto di ombreggiamento che gli alberi garantiscono e che contribuisce ulteriormente a far scendere la colonnina di mercurio. In un parco metropolitano di New York si è rilevata una temperatura fino a tre gradi inferiore rispetto al centro cittadino, e sono ormai diversi i progetti di rinverdimento avviati in Giappone, in Germania e nelle Americhe per contenere l’effetto dell’isola di calore urbana». Ridotta la quantità di foglie che servono a produrre l'evapotraspirazione negli alberi non avremo come conseguenza di quella che l'Assessore all'Ambiente De Lillo ha definito secondo le sue parole una " vera e propria offensiva delle potature. In solo un mese e mezzo abbiamo raggiunto un vero e proprio record sono stati potati 6892 piante per recuperare un ritardo nella nostra città di dieci anni" la sorpresa di avere una città molto più calda e assolata? Nessuno forse ricorda o sà? (speriamo che la prima ipotesi sia quella vera) tra i nuovi "paladini della sicurezza e del progresso" che una volta a Roma si piantavano olmi proprio per le loro chiome ombrose sotto le quali ci si riposava e ci si rinfrescava? ( Provate anche oggi a stare sotto un Olmo frondoso ad Agosto - quei pochi che son rimasti nelle ville non ancora interessate dai "piani di messa in sicurezza" - e capirete la differenza). "La gatta frettolosa fece i gattini ciechi" così dice il proverbio consigliando saggezza e moderazione. Un proverbio che dovrebbe ricordarci che spesso approntare programmi e offensive senza fare i conti con la storia (in questo caso quella della città) può portare a conseguenze opposte a quelle dalle quali si parte. L'estate comunque è più vicina di quel che sembra , armiamoci di termometri ed iniziamo a controllare la temperatura che sale, misuriamola e poi vediamo la differenza con quella dell'estate passata. Ci piacerebbe arrivare ad ottobre e dire "scusate ci siamo sbagliati!"
Sempre a proposito di potature a Roma postiamo l'articolo di Antonio Carbone (scrittore sempre attento e presente per ciò che riguarda la politica degli alberi a Roma) uscito il 22 Marzo 2009 su MagazineRoma. It dal titolo :
La Circonvallazione Clodia, la potatura degli alberi, il misterioso comitato “Roma rinasce” e il reato grave.
di Antonio Carbone

"Circonvallazione Clodia è un’ampia e trafficata strada di Roma che si dirama da piazzale Maresciallo Giardino fino al punto in cui interseca via Trionfale. Con un buon passo si percorre in venti minuti. E’ quello che ho fatto per rendermi conto del lavoro di potatura eseguito dal Comune e di cui il comitato “Roma rinasce” si è sentito in dovere di informare la cittadinanza: “Potate 110 robinie sulla Circonvallazione Clodia dopo 12 anni”, è scritto testualmente sul manifesto. La giornata è fredda ma luminosa. L’aria tersa, per il vento di tramontana, rende la visione ancora più schietta. Non è un gran bello spettacolo da vedere: se lungo lo spartitraffico i platani si presentano completamente capitozzati, ai lati di entrambi i marciapiedi, invece, spiccano per lo più i tronchi recisi di molti alberi con gli anelli di accrescimento ben visibili. Qualche sospetto, in verità, lo avevo già avuto prendendo visione di una lettera pubblicata sulle pagine della cronaca di Roma di Repubblica in cui veniva denunciata “L’ennesima mattanza di alberi sulla circonvallazione Clodia, dopo circonvallazione Trionfale”. La lettera portava in calce la firma di una donna. Combinazione, mentre mi aggiro intorno a questi alberi mutilati, trovo un’altra donna a farmi notare che forse non erano tutti da abbattere. C’è poco da meravigliarsi: è risaputo che le donne, molto più degli uomini, hanno il pollice verde. Non che siano completamente immuni, intendiamoci, da gesti di crudeltà ai danni della natura. Solo qualche mese fa un’agenzia di stampa riportava la storia di una donna romena, da anni in Italia, condannata da un Tribunale del suo Paese a tre anni senza condizionale per il taglio di due alberi. Del resto era il provvedimento particolarmente severo a far assurgere il fatto, di per sé poco rilevante, agli onori della cronaca dal momento che, come sosteneva il difensore della donna, in Italia una pena simile viene inflitta per reati gravi. E tutte queste potature “mal fatte” non sono forse un grave reato? mi sono chiesto, ricordandomi questo episodio, quando sono arrivato in fondo alla strada."