sabato 2 gennaio 2010

La breve storia del piccolo Acero
un racconto di Orazio Antonacci
"Ora il piccolo albero (che si trova in Piazza Gentile da Fabriano a Roma) rischia di essere inesorabilmente tagliato, perché speculazioni private, legate alla realizzazione di box sotterranei, stanno devastando il piccolo giardino"
LA BREVE STORIA DEL PICCOLO ACERO
di
Orazio Antonacci
Quando O. si accorse della sua esistenza il piccolo acero doveva avere due o tre anni di vita.Il seme, uno di quelli che si diffondono volando al vento come farfalle, era evidentemente caduto tra i rami della siepe di alloro che circonda il giardino di Piazza Gentile da Fabriano e lì aveva germogliato.A quel tempo, una quindicina di anni fa, questo giardino era ancora frequentato dai bambini del quartiere, che lì avevano a disposizione un’altalena ed un percorso in muratura per il gioco delle biglie. Naturalmente questi ospiti avevano più volte spezzato i tenui rami dell’acero, per cui quando O. lo scoprì aveva un tronco di pochi centimetri di altezza da cui partivano alcune verghe, più che rami, che tentavano di farsi strada attraverso la siepe di alloro. Fu naturale per O. soccorrere la piccola pianta eliminando via via nel giro di un paio d’anni i rami più piccoli affinché uno solo rimanesse e potesse innalzarsi e superare l’altezza delle siepe. Ora il piccolo acero era finalmente un albero il cui tenero verde delle foglie sovrastava come una macchia chiara il verde scuro dell’alloro ed O. poteva distinguerlo dall’alto, dal balcone della sua abitazione. Passarono alcuni anni e, per la gioia di O., il “suo” acero continuò a svettare sempre più alto cosicché ormai era possibile vederlo già in lontananza dalle vie che si aprono sulla piazza e perfino dal lungotevere del Foro Italico dall’altra parte del fiume. Nel tempo la vita del piccolo acero non fu sempre facile: i rami di un vicino platano sovrastanti lo costrinsero a piegarsi leggermente da un lato alla ricerca della massima insolazione. E non parliamo della dolorosa sorpresa di O. quando un’estate, tornando di sera dalle vacanze, ebbe l’impressione, errata, che il suo protetto fosse stato tagliato! Ora l’albero cui O. ha dato banalmente il nome di “Aceretto” è più bello che mai. E’ stato potato da O. e si sta raddrizzando lentamente perché anche i rami di platano che lo sovrastavano sono stati potati dal Servizio Giardini. Che piccola grande gioia era per O. accarezzarlo con lo sguardo prima di andare al lavoro e, da quando al lavoro non va più, salutarlo ogni mattina dal balcone! Ora il piccolo albero rischia di essere inesorabilmente tagliato, perché speculazioni private, legate alla realizzazione di box sotterranei, stanno devastando il piccolo giardino: hanno già distrutto buona parte della siepe di alloro, che O. si ricorda già esistente quando venne ad abitare nel quartiere nei lontani anni settanta, ed è prevedibile anche l’abbattimento dei platani che sono lì da molti più anni. Quasi per incanto la devastazione di questi giorni si è arrestata proprio nel punto in cui si trova Aceretto ed ora O. si affaccia ogni mattina al balcone col cuore in gola nel timore di vedere distrutta la sua verde piccola creatura.

Per maggiori informazioni sull'acero e
sulla battaglia sugli alberi condotta
dal
Comitato Piazza Gentile da Fabriano
clicca sulla foto seguente

venerdì 13 novembre 2009

Nessuno tocchi i Titani di Viale Washington
magari sarebbe bello abbracciarli
Nell'Aprile del 2007 in occasione della consegna del cantiere e la posa della prima pietra, per la realizzazione del progetto Met.Ro ferrovia Roma-Viterbo ( un cantiere inserito nel Programma di Intervento per il risanamento della tratta Piazzale Flaminio - Riano) tra la direzione della Società Met.Ro e le due Associazioni che si occupano di difendere la salvaguardia del verde di Villa Borghese (una villa storica di Roma che splende di una sua luce naturale, realizzata agli inizi del 1600 dal principe Scipione Caffarelli Borghese e da sempre centro vitale della città e sito S.I.C. ovvero Sito di Interesse Comunitario) il Comitato in difesa di Villa Borghese e l'Associazione villa Stohl-Fern è stato stabilito un accordo per rispettare le prescrizioni emesse dalla Regione Lazio ufficio V.I.A. (Valutazione d'Impatto Ambientale) il 25 Novembre del 2005 che prevedono per il sito in questione :
1 - Dovrà essere precluso l’accesso diretto dalla stazione sotterranea all’interno del Parco Storico.
2 - Dovranno essere allontanati gli estrattori d’aria dalle abitazioni circostanti.
3 - Il progetto esecutivo dovrà recepire integralmente le indicazioni contenute nello studio di impatto ambientale relativamente alla realizzazione degli interventi di mitigazione ambientale.
4 -
Dovranno essere protetti e salvaguardati i platani secolari dell’area di cantiere all’interno di villa borghese.
5
- La struttura in opera dovrà avere il massimo ribassamento onde assicurare sulla superficie superiore un adeguato spessore di terreno vegetale idoneo a consentire la piantumazione di essenze di alto fusto.
6 - Rispetto delle riunioni programmate a scadenze periodiche tra la società proponente e i rappresentanti della popolazione.
Stretti reticolati neri accanto ad ognuno dei Platani e modifiche effettuate al progetto che sono in via di approvazione ci fanno temere che se tali modifiche verranno approvate non ci sarà più il rispetto delle suddette prescrizioni ed a farne le spese sarebbero proprio i platani che verrebbero potati e mutilati per fare spazio all'uscita della nuova stazione. Platani secolari con un chioma primaria ed un'impalcatura di rami spettacolare, tra le più grandi della città, apportatori di ombra ed ossigeno proprio nei pressi di una delle aree più congestionate per traffico e smog di Roma. Una potatura mutilante e antiestetica. Un primo passo per lasciare poi aperta la strada ai funghi e ai patogeni che in poco tempo renderebbero degli alberi di una bellezza incomparabile ( e che per far questo ci hanno messo diverse centinaia di anni) degli esseri vegetali dai tronchi instabili e pericolosi in particolar modo per chi ci dovesse poi passare sotto e quindi nel tempo destinati all'inevitabile taglio. Pertanto allertiamo i cittadini a intervenire o segnalare possibili movimenti che possano segnalare un inizio lavori (e in tal caso interverremo con manifestazioni di protesta per bloccarli ) che possano riguardare i platani di Viale Washington mandando una mail
o ai numeri
06 322 51 96 - fax 06 322 28 43
Pubblichiamo su questo argomento l'articolo di Margherita D'Amico uscito
Lunedì 2 Novembre sulla Cronaca di Roma del Corriere della Sera
"Ancora all’interno di Villa Borghese, proprio nell’ultimo tratto di parco scendendo da viale Giorgio Washington verso piazzale Flaminio, sulla destra, sembra sia stato stabilito di realizzare l’uscita della metropolitana. Infatti c’è una zona recintata, con cartello che indica autorizzazioni e fine lavori al marzo 2010. L’area scelta per lo sbocco ferroviario fa ancora parte della Villa, che com’è noto è un S.I.C. (sito di interesse comunitario) e abbraccia il letto di un antico laghetto oggi prosciugato, attorno al quale sorgono otto platani eccezionali. Centenari, alti oltre trenta metri, grazie alla posizione privilegiata non hanno mai avuto bisogno di essere potati, né avrebbero tale necessità in futuro. Bisogna annotare infatti che molti interventi drastici in città si effettuano a causa della scarsa tolleranza mostrata verso gli alberi, i cui rami sono accusati di togliere luce, portare insetti, danneggiare i cornicioni. Liberi di estendere le lussureggianti chiome originarie, gli otto platani di viale Washington sono forse i più titanici della Capitale, e proprio fra loro dovrebbe, in qualche modo, sbucare la stazione. Ci si chiede se Regione e Soprintendenza, al momento di accordare i permessi, abbiano valutato bene l’impatto degli scavi su salute e stabilità di esemplari che da oltre un secolo vivono in zona protetta. Attorno a ciascuno dei platani oggi si scorgono stretti reticolati neri: si spera che non vogliano suggerire la distanza delle trincee. Queste distruggerebbero le radici, andando a richiedere, a compensazione, una vera e propria capitozzatura. Ovvero una mutilazione che trasformerebbe gli alberi in pali spogli e inermi a intemperie e malattie."

giovedì 17 settembre 2009

Repetita iuvant

Torniamo a parlare della necessità di avere alberi in città (sani, curati e che possano diventare grandi) postando parte di un articolo tratto dal blog bioforestblog.wordpress.com che ripete (ma come tutti sappiamo ripetere giova : a comprendere, memorizzare e poi realizzare scelte conseguenti) argomenti già trattati sul nostro blog sui benefici che gli alberi apportano nelle zone urbane ed extraurbane:

1- un albero è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone;
2- gli alberi possono avere un ottimo impatto su problemi di salute come asma, cancro della pelle e le malattie legate allo stress, per il fatto che filtrano l’aria inquinata, riducendo la formazione di smog, mitigano le radiazioni solari e ricreano un ambiente calmante e rilassante;
3 - piantare alberi rafforza il senso di comunità, offrendo alle persone l’opportunità di lavorare insieme per il beneficio dell’ambiente locale;
4- gli alberi possono farci risparmiare fino al 10% del consumo energetico grazie alla loro capacità di mitigare il clima;
5 - 1 ettaro di bosco mantenuto in buono stato può assorbire le emissioni di CO2 da parte di 100 automobili guidate per un anno;
6 - la proprietà immobiliare in una strada in cui ci sono degli alberi ha un valore per il 18% superiore a quello della medesima strada senza alberi (secondo uno studio effettuato a Chicago);
7 - gli alberi contribuiscono alla salvaguardia degli ecosistemi in città, donando riparo a una numerosa varietà di specie viventi;
8 - gli alberi riducono l’inquinamento acustico, fungendo da vere e proprie barriere per il suono;
9- gli alberi e gli spazi verdi in città diminuiscono sensibilmente lo stress.


venerdì 11 settembre 2009

All'Assessore non bisogna far sapere che le foglie di questa foto sono vere...
"L'estate comunque è più vicina di quel che sembra , armiamoci di termometri ed iniziamo a controllare la temperatura che sale, misuriamola e poi vediamo la differenza con quella dell'estate passata. Ci piacerebbe arrivare ad ottobre e dire "scusate ci siamo sbagliati!" Con queste parole terminavamo il post di Aprile "Quanti gradi in più ci saranno quest'anno nell'estate Romana?" Eh, ahimè mi sembra proprio di poter dire che non ci siamo sbagliati. Città divenute in pochi anni tropicali, alberi potati in pieno agosto (roba da rabbrividere) , asfalto e marciapiedi lastricati in continuo aumento. Turisti collassati dal caldo misto a nuvole di gas asfissianti che scappano (provocando vuoti incolmabili nelle casse dei commercianti) verso mete più fresche e vivibili. Una vivibilità possibile solo all'interno degli spazi condizionati (case, uffici, autobus, macchine, centri commerciali, tutti con l'aria condizionata) fuori invece l'inferno. Si può fare qualcosa ci siamo chiesti? E ' solo colpa dei cambiamenti climatici. Per dare risposte spesso serve guardarsi intorno e lo facciamo con questa foto stupenda di
in Brasile (paese si sa con temperature elevate). No, non è un fotomontaggio. Guardate gli alberi, i marciapiedi e la terra che hanno a disposizione per poter vivere alti e felici. Certo in questa via nessuno segue l'assurdo teorema di Stihl (è il nome della marca di motosega più famosa, leggera e affidabile, usata dai "matadores degli alberi"). un teorema che dice: gli alberi o i loro rami possono cadere? Che soluzione? Semplice li tagliamo. Pochi rami molta sicurezza. Teorema che nel tempo (anche breve) risulta fasullo visto che crea poi degli alberi malati e cariati che negli anni diventano pericolosi, instabili ed è poi necessario abbattere. In questa via nella quale si immagina che gli alberi siano curati e seguiti nel loro portamento e sviluppo certo cadrà ogni tanto qualche ramo. Gli alberi si sa sono esseri viventi e vitali per certi aspetti incontrollabili (come succede d'altronde per gli uomini) e talvolta può succedere che caschi un ramo. Però nonostante questo a nessuno degli abitanti che ci abitano sotto (che anzi sono orgogliosi e contenti della loro strada, vedi il link al blog degli abitanti cliccando sul nome della via) è mai venuto in mente di tagliarli e capitozzarli perchè così hanno una "strada sicura". Anzi, sono più che contenti di godere in estate della fresca ombra (gratuita ed ecologica) delle loro foglie (per non parlare poì degli uccelli che ci abitano sopra, con i loro concerti estivi spettacolari). Terreno ostico quindi: per Assessori ignari e in buona fede ; affaristi sfruttatori di biomasse; vivaisti interessati a proporre i loro ultimi modelli di alberelli da città. Le foto di questa via ci devono invitare a riflettere che una gestione degli alberi in città diversa da quella attuale sia possibile. E questo proprio per evitare che nei prossimi anni le città non diventino dei "deserti d'asfalto" invivibili e portatori di gravi malattie (polmonari,allergie, tumori, etc..) per gli abitanti che ci vivono. Guardate le foto seguenti e meditate.
Un'ultimo rammento storico. Diversi anni fa ( i nonni sopra ottantanni ancora se lo ricordano) qualcosa del genere succedeva in Via Veneto a Roma. I Platani della via (quella che sale da piazza Barberini all'Ambasciata Americana) si incontravano tra loro creando una fresca e piacevole galleria sotto la quale nei mesi caldi d'estate era piacevole passeggiare assaporando le bellezze di Roma.
Meditate, meditate e all'Assessore facciamo sapere che le foto di questo viale sono vere.

Guardate i marciapiedi e lo spazio di terra che hanno gli alberi per vivere. I giardinieri brasiliani hanno forse studiato su "testi marziani"?

mercoledì 2 settembre 2009

Emergenza siccità a Roma e nelle grandi città.
Annaffiamo gli alberi in difficoltà!
A Roma non piove da ormai troppo tempo (ma così anche in molte altre grandi città) il caldo e la siccità porteranno (se non piove nei prossimi giorni) alla morte di molti piccoli alberelli rimasti senza acqua da più di un mese ( che dovrebbero essere annaffiati o dalla ditte che si sono occupati della loro piantumazione o dal Servizio Giardini con appossite autobotti mentre in realtà non vengono annaffiati - forse alcuni si ma non tutti-). Se vedi un albero con le foglie gialle e smorte e in gravi difficoltà perdi qualche minuto della tua giornata, avvisa il negoziante o l'abitante (insomma qualcuno che ci sta vicino) di annaffiarlo e mettergli in tarda serata (quando l'aria è più fresca) un po' di acqua sulla terra o ancora meglio (se è giovane) nel corrugato che si trova alla base. Non tanta acqua, quel poco che gli basterà per resistere fino alle prossime pioggie imminenti. E se non trovi nessuno annaffialo tu! Migliaia penso saranno gli alberi che moriranno in città in seguito a questa ondata di caldo (sempre di più ampia portata e intensità). Contribuisci con un segno di civiltà e cultura a salvarne qualcuno. Molti potrebbero dire "ahh ma dovrebbero pensarci quelli del servizio giardini" "io che c'entro, ho un appuntamento, il concerto, la partita etc etc". Riempire una bottiglia d'acqua prende solo 30 secondi, scendere e svuotarla ai piedi dell'albero altri due minuti, con solo tre minuti della tua giornata potrai salvare l'albero che con pazienza e coraggio ha deciso di vivere sotto le tue finestre per continuare a regalarti ossigeno. Ora è in difficoltà perchè la pioggia ( fatta di acqua, questo lo sanno anche i bambini) che gli serve per mantenere il suo turgore e la sua vitalità non cade da diversi giorni. Aiuta a salvare un'essere vivente, salva un albero e lui te ne sarà grato nei prossimi mesi ed anni."Se l’azione di un uomo è priva di qualsiasi egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari e ha lasciato nel mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio di errore, di fronte ad una personalità indimenticabile."
Elzeard Bouffier

venerdì 31 luglio 2009

Disco Dance a Villa Borghese?
Never never more!
Villa Borghese attaccata! Dalle impalcature di una discoteca di moda, che trova nell'amore di essere a contatto con la natura (alberi secolari illuminati da calde luci, uno spettacolare scenario naturale sotto le stelle, così dice il suo programma ) nuove risorse per guadagni stellari (altro che vedere le stelle). Da quando la villa agli inizi del novecento venne chiamata Villa Umberto, Piazza di Siena è sempre stata utilizzata per varie manifestazioni come esibizione di cavalli, innalzamento di mongolfiere, concerti . Ma quelli erano altri tempi quando l'uomo aveva ancora un contatto con la natura, la terra e gli uomini conoscevano ed apprezzavano gli alberi. Ma oggi in un società che rifugge la terra, (e lo sporco conseguente, ballare su spazi terrosi , lo sappiamo tutti, non è chic) e tutto fa brodo per portare business e lauti introiti, utilizzare uno spazio in tal modo è il primo passo per un barbarico degrado che una volta iniziato non avrà più limiti. Posare palchi ed impalcature sull' apparato radicale di alberi monumentali (proprio su quei Pini ai quali si ispirò Ottorino Respighi nel suo famoso poema sinfonico) è un vero attentato alla loro salute. Un attacco che porterà successivamente a gravi conseguenze sulla loro stabilità. E quindi se diverranno "alberi insicuri" non resterà, visti i nuovi criteri del nuovo Servizio Giardini sulla sicurezza degli alberi, che rimuoverli e tagliarli. E tutto ciò in una Villa Storica che dovrebbe essere protetta dalla Carta di Firenze. Ricordiamo per premura l' art. 19 : " Per natura e per vocazione il giardino storico è un luogo tranquillo ch favorisce il silenzio e l'ascolto della natura. Questo approccio quotidiano deve essere in opposizione con l'uso eccezionale del giardino storico come luogo di feste. Conviene allora definire le condizioni di visita dei giardini storici cosicchè la festa, accolta eccezionalmente, possa esaltare lo spettacolo del giardino e non snaturarlo o degradarlo". Iniziamo a lavorare per far si che dopo questa edizione lo spazio di Piazza di Siena non venga più utlizzato per simili iniziative devastanti per la sua bellezza e per la sicurezza dei suoi alberi. Pertanto Disco Dance a Villa Borghese? No grazie.
Postiamo di seguito l'articolo di Alix Van Buren uscito su
"La Repubblica" Cronaca di Roma il 31 Luglio 2009
Villa Borghese una discoteca a Piazza di Siena
di Alix Van Buren
L´idea, se non fosse per l´incompatibilità con la tutela del parco storico, non manca di un suo fascino malandrino. Una discoteca piantata sopra ai gradoni di Piazza di Siena. Perché no? La vista, si sa, è memorabile: un fragile gioiello architettonico del Settecento, voluto dal principe Marcantonio. E poi: non è forse la piazza più bella di Villa Borghese, un giardino fra i più importanti d´Europa, con tutti i suoi tesori? Dunque perché non goderselo seduti su un divanetto bianco fra quinte di cipressi e lecci e pini secolari, con un bourbon on the rocks in una mano, magari sistemati in un "privé". Roba da sogno in stile Carosello: Piazza di Siena: "il tuo prossimo desiderio".Quel "perché no?" se l´è forse chiesto l´Art Cafè (alias Romana Gestione Esercizi S.r.L.): il locale (così sul sito web) "dove scatenare le proprie follie del divertimento fino al mattino". E così, chiudendo un occhio qua e là sulle tutele della villa monumentale, il 24 giugno proprio sui gradoni di Piazza di Siena s´è sistemato il Fontaine Blanche, "la nuova location griffata Art Cafè". Da allora, promette "una splendida terrazza con 22 tavoli, alberi secolari illuminati da calde luci, uno spettacolare scenario naturale sotto le stelle, alta ristorazione (affidata al San Marco), le migliori house selections dell´estate & tanti lussuosi privèe, in un originale stile nautico" .L´altra sera, di martedì, il circo settecentesco degli Asprucci è riservato a un party aziendale. Una società di assicurazione sanitaria distribuisce cartelle a signori brizzolati, zompettanti a piedi uniti sulla pedana della discoteca. In più, malgrado al telefono una voce gentile informi che il risto-dance funziona esclusivamente il sabato, la disco-music va "a palla" fino alle quattro del mattino quasi tutti i giorni della settimana. E che importa se automobilisti e centauri sfrecciano nel parco vietato al traffico? Che importa se le strutture poggiano sulle radici di alberi vetusti, trafitte da viti, e su siepi e mura già sbocconcellate dalle manifestazioni ininterrotte da aprile? Basta chiudere un occhio. Se poi l´autorizzazione capitolina riguarda un generico "svolgimento di attività ludiche, ricreative, di sport e spettacolo per giovani e giovanissimi", e il cartello all´ingresso parla soltanto di "campus estivo... e serate con cena e spettacolo per tutti i bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni" con l´insolito orario dalle 17,00 alle 00,30, beh, basta appunto chiudere un occhio. Però adesso, se davvero tutto è permesso, perché non organizzare tuffi a pagamento nella fontana di Trevi, col caldo che fa? Magari concedendo la gestione alla tal cooperativa Anita Ekberg.


mercoledì 22 luglio 2009

Estate, aumenta la temperatura,
facciamo attenzione ai nostri alberi!

Estate, caldo e aumento delle temperature in tutta Italia. E possibilità che ignoti volontariamente per speculazioni o altro appicchino fuochi e incendi . Postiamo i consigli della Forestale per prevenire gli incendi (ripresi dal suo sito) e ricordiamoci se avvistiamo un incendio di chiamare subito l'1515. La rapidità della segnalazione può salvare migliaia di alberi!

I 10 consigli della Forestale contro il pericolo di incendi

Il fuoco è uno dei più insidiosi pericoli per i nostri boschi. La distrazione, o peggio, il vandalismo e l'atto criminale, ogni anno riducono in un pugno di cenere migliaia e migliaia di ettari ricoperti da verdi e rigogliosi alberi. Alberi secolari, che ci offrono l'aria che respiriamo e, attraverso una complessa catena alimentare, il cibo di cui ci nutriamo. Il vero nemico del bosco non è il fuoco, ma chi incendia. Un incendio ogni quattro è provocato volontariamente e uno ogni tre è causato dalla sottovalutazione dei pericoli di chi accende un fuoco per ripulire dalla vegetazione secca il terreno o per distruggere i residui delle potature. Per evitare la maggior parte degli incendi boschivi è sufficiente adottare alcune elementari precauzioni e seguire poche, ma importanti, regole.

1 - Devono essere rispettate le norme regionali in materia e le ordinanze dei Sindaci

2 - Si deve prestare la massima attenzione agli avvisi di pericolo incendi emessi dagli organi pubblici e ricordare che il vento, nel periodo estivo, rende vulnerabili abitazioni e boschi che sembrano distanti dai fuochi, accesi per effettuare le ordinarie operazioni agronomiche

3 - Le norme in materia consentono di utilizzare il fuoco per svolgere alcune operazioni colturali ma devono essere realizzate solo in alcuni periodi e con precise modalità

4 - Si deve ricordare che i fuochi di ripulitura dei terreni o di distruzione dei residui vegetali accesi nei periodi in cui è massimo il rischio degli incendi sono utilizzati da coloro che in modo doloso e consapevole appiccano gli incendi per fini di lucro e per "coprire" così le loro azioni criminose

5 - La bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali in campagna devono essere fatte solo nelle prime ore del mattino quando l'aria è più fresca e carica di umidità, in assenza di vento, allertando il Comando Stazione competente e, possibilmente, vicino a fonti di acqua

6 - Non bisogna mai abbandonare le operazioni di ripulitura e lasciare che il fuoco si propaghi incontrastato e si raccomanda di rispettare sempre le norme che gli Enti territoriali emanano in proposito

7 - Esistono apparecchiature che tritano i residui vegetali per farne concime, difendendo così due volte la natura, riciclando e restituendo al terreno gli elementi nutritivi senza utilizzare il fuoco

8 - Gli incendi dei boschi provocati in modo colposo possono provocare enormi disastri

9 - Non bisogna lasciare che un piccolo fuoco, lungo il ciglio della strada o dentro il bosco, si trasformi in un incendio

10 - Se si avvista un rogo stare lontano dalle fiamme e chiamare immediatamente il 1515, il numero gratuito di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato