giovedì 29 gennaio 2009


I Quattro Pini di Osteno

Riceviamo da Carmen De Bernardi questo testo che documenta il taglio di quattro pini avvenuto a Claino/Osteno un paese in provincia di Como. Emozionante è vedere sia nel testo che nel blog che è stato aperto a riguardo ((http://4piniosteno.wordpress.com/). ) quanto sia importante la vita di un gruppo di alberi per la memoria storica di un paese. Di quanto sia forte la loro presenza e allo stesso tempo forte la loro mancanza. Si va con gli occhi a cercarli, con le mani a tastarli e loro non ci sono più.

"Fino al 17 dicembre 2008 l’entrata al paese di Osteno (frazione di Claino con Osteno in Provincia di Como) era caratterizzata dal ponte sul Torrente Telo oltrepassato il quale si trovavano i 4 pini sulla destra e l’entrata all’Orrido sulla sinistra. Per tutti quelli che hanno vissuto e vivono ad Osteno o vi hanno soggiornato, quel particolare luogo aveva un significato speciale. Ora l’ingresso al nostro paese, ha cambiato fisionomia. Nella mattina di mercoledì 17 dicembre 2008 i 4 Pini sono stati tagliati da tecnici incaricati dalla Provincia di Como (si e’ scoperto recentemente che il terreno sul quale sorgevano e’ di proprieta’ della Provincia stessa) adducendo come motivazione un possibile pericolo di crollo. Il sindaco di Claino con Osteno ha affermato di non essere stato messo a conoscenza del provvedimento e, quindi, non è intervenuto. I 4 pini avevano 80 anni. Esistono immagini dei primi anni ‘900 che testimoniano la loro presenza vicino ad una cappelletta. Il terreno ora e’ ad una quota di qualche metro piu’ alta rispetto ai primi anni del novecento per via dei riporti e dei sedimenti di terreno sovrapposti nel tempo.Quindi c’e’ da domandarsi come sarebbero eventualmente potuti cadere visto che piantati nel terreno c’erano alcuni metri di tronco prima delle radici. L’importanza del luogo era evidenziata anche dall’essere diventato toponimo: quando si diceva “andiamo ai 4 Pini” il riferimento era ad un preciso luogo, chiaro a chiunque frequentava Osteno. In una mattina è stato cancellato un piccolo “luogo del cuore” per Ostenesi e non. Quanti ricordi su quelle panchine sotto i Pini, quanti amori sbocciati all’ombra del loro rami, quante risate notturne, il profumo della resina, il fresco riparo delle fronde nelle torride estati. Si andava per pregare alla “Cappelletta”, per fare una camminata, per parlare, per aspettare qualcuno che doveva arrivare, per mangiare un gelato, per una sosta fresca e piacevole al rientro dalla spiaggia, per prendere il fresco dall’Orrido. Ci si trovava con gli amici e quando le panchine erano occupate, un po’ spiaceva. E’ stato il luogo di raduno di generazioni di ragazzi che hanno consumato i pantaloni e le gonne sedendosi d’estate al fresco dei 4 Pini. Erano un punto di riferimento, ma soprattutto un luogo di forte aggregazione dove, nell’avvicendarsi di generazioni di adolescenti, si sono strette salde amicizie, si sono consumate attese, si sono costruiti ricordi indelebili. C’e’ la certezza che l’indifferenza dimostrata dall’amministrazione del Comune per un provvedimento inspiegabile che non ha tenuto conto del valore ambientale, estetico, ma soprattutto affettivo che quei quattro antichi pini rappresentavano per la comunità tutta, ha contribuito alla distruzione di uno dei luoghi piu’ amati e caratteristici di Osteno, ma ha involontariamente suggerito la creazione di un nuovo monumento: il nostro paese può ora vantare anche il monumento alla Vuota Ottusità, un insulso marciapiedi con quattro dischi di legno agli angoli a sottolinearne la disarmante desolazione. Quei meravigliosi 4 pini all’ingresso del paese, che sembravano essere li per dare il benvenuto a tutti, ci mancheranno. Per ricordarli è stato fatto anche un manifesto a lutto e, dal giorno del taglio anche per protesta è stato messo un leggio con un libro per le firme e vengono posati lumini e fiori. Inoltre, dal dispiacere di giovani, adulti e anziani è nato un blog dedicato all’accaduto."

Carmen De Bernardi

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