venerdì 12 dicembre 2008


Togli la terra e gli alberi, metti cemento,
centri commerciali e marciapiedi lastrificati e asfalto luccicante e la città diventa un'enorme Piscina.

foto da Repubblica

Quando si assiste ad eventi gravi e calamità naturali come quella della piena del Tevere di quest'ultime ore che sta vivendo Roma., la sensazione che si vive è la stessa di quando l'Inter ,la squadra prima nel Campionato di calcio viene battuta tre a zero, in casa dal Chievo l'ultima in classifica.Una piena dovuta ad un'eccezionale caduta di pioggia che si stà avvicinando a quella record del 28 Dicembre del 1870, pochi mesi dopo che Roma aveva perso la sua "dimensione di città papale e vaticana" . Pio IX e tutti i cattolici videro quell'inondazione grave, gravissima perchè non c'erano ancora i muraglioni( tra l'altro fu la prima occasione di visita con la città per il Re Vittorio Emanuele II che avrebbe voluto rimandare il più tardi possibile questo incontro con la città eterna, proprio perchè una zingara gli aveva predetto che sarebbe stata la città- come poi fu- dove sarebbe morto) come un segno della giustizia divina ( magari qualcuno già starà congetturando qualche segno per l'altro cambiamento epocale avvenuto quest'anno con la nuova Giunta, e il nuovo Sindaco , un sindaco si sa molto devoto alla Madonna. Il giorno prima delle elezioni parteciò alla processione del Sabato al Divino amore ed è stato il primo Sindaco Romano a partecipare, devo dire con grande coraggio, alla processione fiumarola del 27 Luglio a Trastevere). E'chiaro che andare contro il Comune in questi momenti è indubbiamente operazione di "sciacallaggio politico" però passata l'urgenza e l'allerta bisognerà ripensare alla nuova politica del progresso (oramai senza un colore politico preciso) quella basata sulla sicurezza, sulla pulizia e la trasformazione della città in luoghi artificiali sempre più simili a Centri Commerciali . Giovedì notte ero nella Piazza di San Saba fermo in macchina sotto una grandinata spaventosa e poi al ritorno verso casa passando per Via di San Gregorio mi son reso conto per esempio della differenza tra quella strada pavimentata a sanpietrini che nonostante qualche pozzanghera laterale ha resistito, drenandola l'ondata di pioggia a quella invece delle strade asfaltate diventate dei tobbogan pericolosi. Bisognerà tornare (come diceva Max Pezzali) a ricordarsi della "dura legge del goal" (ovvero la palla è rotonda e anche la squadra ultima in campionato , quella che abbiamo già vinto sulla carta può battere la squadra campione) raffrontandola con la "dura legge della natura". Noi pensiamo di sconfiggerla togliendo terra, insetti, batteri, lastricando e rendendo tutto pulito ed asettico. Facciamo sicurezza e la infondiamo nei "cittadini che ci hanno votato per questo" tagliando alberi grandi ( è di questi giorni la grande operazione di taglio di molte alberate in tutta la città senza controlli specifici quali il VTA - che per molti del Servizio Giardini ricorda ancora la sigla di qualche astronave marziana- ma solo a discrezione dell'occhio del tecnico di turno che fa una addizione da seconda elementare: albero fine ciclo vitale + potrebbe essere pericoloso= allora tagliamo) per metterci in sicurezza rimpiazzandoli con alberi mignon, alberi da arredo e talvolta senza nemmeno rimpiazzarli o lasciarli secchi e morti per mesi ed anni. "Non abbiamo i soldi" questa è sempre la risposta, ovvero spendere soldi per piantare e cosa più importante farli crescere non rientra nelle priorità delle realizzazioni politiche quelle che portano consensi, e voti., La busta alberi e sistema di manutenzione alberi in città funzionante (che attualmente a Roma è allo sfascio da decenni) rimane sempre seppellita da scartoffie ben più importanti. Forse sarebbe giunta l'ora di cambiare pensiero . Per questo per chi la pensa allo stesso modo c'è sempre la petizione

I am a Lorax i speak for the trees

che invito a firmare.

Pubblichiamo inoltre un comunicato del WWF con il suo parere sulle conseguenze dell'ondata di maltempo in città


WWF. Roma senza difese contro la pioggia

"La cintura della capitale è indebolità dal cemento sempre più impermeabile all'acqua". Questa l'accusa lanciata dal Wwf Italia dopo la crisi maltempo. "Non si tratta - afferma il Wwf in una nota - solo di sistemare scarichi, fogne e scoli quanto di capire come il sistema di drenaggio idrico resista e sopporti eventi estremi anche dopo che la città sarà cresciuta degli oltre 60 milioni di metri cubi aggiuntivi previsti dal nuovo Piano Regolatore (senza considerare tutti quelli concessi attraverso accordi di programma o attraverso le sanatorie degli abusi edilizi)". "La capacità naturale di assorbimento dei terreni agricoli e il complesso sistema di fossi dell'Agro romano - aggiunge il Wwf - è un elemento di garanzia che progressivamente si indebolisce a causa dei nuovi quartieri residenziali e delle nuove aree produttive che sempre più invadono le campagne, ben oltre il raccordo anulare". Il Wwf chiede quindi la manutenzione ordinaria delle città e delle infrastrutture esistenti ma anche "un ripensamento rispetto all'esplosione urbanistica che si sta consumando nell'Agro romano, al fine di impedire l'irrigidimento irreversibile del territorio con tutto quello che da questo può tragicamente discendere".
Questo invece il Comunicato dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma del 27 Novembre relativo all'abbattimento di alberi in "alcune" alberate.
Dopo le numerose polemiche dei giorni scorsi, seguite al taglio di numerosi alberi nell'area di piazza Venezia, L'Assessorato all'Ambiente comunica che sono iniziati i lavori di rinnovo o completamento di alcune alberate stradali. Il programma prevede la sostituzione delle piante più vecchie e degli alberi già abbattuti o mancanti nei filari. Gli interventi attuali riguardano via di Santa Croce in Gerusalemme (potatura di 9 platani, abbattimento di 60 "Sophora japonica" malridotte e successiva messa a dimora di 50 nuove piante di "Morus alba", con relative griglie e dissuasori di protezione) e via Claudia (abbattimento di 32 "Sophora japonica" pericolanti e messa a dimora di 51 nuove piante della stessa specie). In via dei Quattro Venti cominciano a dicembre gli interventi sugli olmi: 230 saranno potati, 5 abbattuti, 42 nuovi messi a dimora. La stabilità degli alberi in tutta la città sarà costantemente controllata e i vecchi alberi, giunti a fine ciclo vegetativo, malati e spesso pericolosi, saranno rimossi e sostituiti.

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