domenica 28 dicembre 2008

Tagliati i Pini in Viale delle Medaglie d'Oro
In seguito alle segnalazioni che ci sono arrivate su ciò che è successo in Via delle Medaglie d'Oro dove sono stati abbattuti numerosi Pini secolari perchè ,secondo il Servizio Giardini, erano pericolanti in seguito al taglio delle radici effettuate per i lavori delle condutture del gas pubblichiamo due articoli usciti a proposito in rete :
il primo tratto da Balduzone.com
"È iniziata ieri una vasta operazione di «messa in sicurezza delle alberature in viale delle Medaglie d’oro». Lo scopo, come spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Fabio De Lillo, è quello di garantire la sicurezza dei cittadini. «I tecnici del Servizio Giardini - aggiunge De Lillo - hanno verificato che le radici di molti alberi erano state completamente danneggiate. Purtroppo, negli scorsi anni, in molte occasioni non è stato rispettato il regolamento cavi che vieta lo svolgimento di lavori stradali a una distanza inferiore a tre metri dagli alberi. "
il secondo è un commento di Roberto Costantini uscito sul sito del Messaggero il 20 Dicembe 2008
"Sono un ingegnere di 56 anni e vivo nel quartiere Balduina dal 1960. Ieri ho assistiti in Via delle Medaglie D'Oro ad interventi straordinari di abbattimento dei pini secolari disposti ai margini della strada. A mio avviso trattasi di piante in perfetta salute messe in serio pericolo a seguito dei recenti scavi effettuati su via delle Medaglie d'Oro per la posa delle condotte del gas, questi ultimi hanno tagliato longitudinalmente alla via le radici degli alberi. Da notizie raccolte ho saputo che sono stati abbattuti oltre 30 pini che costituivano una rilevante bellezza del quartiere. Ho fatto numerose foto a testimonianza di quanto esposto dove si vede chiaramente il buono stato delle piante ed il danno recato alle radici dagli scavi della trincea di posa delle condotte del gas."
Se il Comune è certo che l'apparato radicale degli alberi è stato danneggiato dai lavori, svolti negli anni passati, per la posa delle tubature del gas ed essendoci un Regolamento per Scavi Stradali per la posa di canalizzazione del sottosuolo approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 56 nel 2002 noi ci chiediamo ( e molti altri dovrebbero chiederselo, magari le Associazioni di cittadini che abitano alla Balduina che potrebbero in quanto "parte lesa" fare una richiesta al Comune)
1. Come è potuto succedere questo visto che l'art.21 del suddetto regolamento
dice testualmente : "che il Dipartimento Ambiente - Servizio Giardini dovrà verificare attraverso un proprio operatore in loco l’esecuzione degli scavi al fine della tutela delle essenze arboree e della loro staticità indicando, in caso di taglio di radici, le scelte tecniche più idonee."
2. E se questo è successo ed essendoci anche tutti i documenti (ipotizziamo che siano stati protocollati) delle ditte che hanno effettuato i lavori negli anni , la nostra ulteriore domanda è verranno applicate alle suddette ditte che hanno effettuato i lavori le penali e i risarcimenti per i danni arrecati alla città di Roma e alle sue alberate secondo l'art.26 dello stesso regolamento?
3. Ultima riflessione ben più grave. Visto che la sicurezza è al primo posto tra le priorità della nuova Giunta, quanti e quali sono oggi gli operatori del Servizio Giardini addetti al controllo del rispetto delle giuste distanze dagli apparati radicali degli alberi in città?


Pubblichiamo in un altro post il testo completo del regolamento a difesa degli alberi di Roma. Cosicchè se un giorno passando magari per Piazza Vittorio vedrete che stanno facendo dei lavori di scavo a meno di due metri di un viale di Ippocastani saprete che la ditta che li stà eseguendo non si attiene al regolamento e pertanto potrebbe essere sanzionata. Ma ecco un'ipotesi (con un esempio pratico) di applicazione del regolamento (Art.26 che prevede una sanzione di 50 euro per ogni 5 centimetri in più rispetto alla distanza stabilita). La ditta sta scavando accanto ad un Ippocastano a due metri di distanza. L'Ippocastano rientra nella classe C che prevede 3 metri di distanza. Quindi la differenza da sanzionare (per singolo elemento arboreo ci sembra di capire) è di un metro. In un metro ci sono 20 volte 5 cm e quindi la sanzione dovrebbe essere di 20x50 per un totale di 1000 euro. Ma chi è che dovrebbe emettere la multa? I vigili, l'operatore in loco del Servizio Giardini? Non sarà forse il caso di pensare (piuttosto che risolvere la messa in sicurezza gli alberi nella maniera più semplice cioè tagliandoli) a creare all'interno del Servizio Giardini degli Ausiliari al Verde (come già esistono quelli al Traffico e magari assumendo nuovo personale che verrebbe ripagato dal maggior controllo sulle sanzioni) con la funzione di controllo del danneggiamento delle radici degli alberi negli scavi?
Quello nella foto seguente è il "Tree radar" un apparecchio usato per rintracciare facilmente le radici prima di effettuare gli scavi .
Maggiori informazioni
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venerdì 12 dicembre 2008


Togli la terra e gli alberi, metti cemento,
centri commerciali e marciapiedi lastrificati e asfalto luccicante e la città diventa un'enorme Piscina.

foto da Repubblica

Quando si assiste ad eventi gravi e calamità naturali come quella della piena del Tevere di quest'ultime ore che sta vivendo Roma., la sensazione che si vive è la stessa di quando l'Inter ,la squadra prima nel Campionato di calcio viene battuta tre a zero, in casa dal Chievo l'ultima in classifica.Una piena dovuta ad un'eccezionale caduta di pioggia che si stà avvicinando a quella record del 28 Dicembre del 1870, pochi mesi dopo che Roma aveva perso la sua "dimensione di città papale e vaticana" . Pio IX e tutti i cattolici videro quell'inondazione grave, gravissima perchè non c'erano ancora i muraglioni( tra l'altro fu la prima occasione di visita con la città per il Re Vittorio Emanuele II che avrebbe voluto rimandare il più tardi possibile questo incontro con la città eterna, proprio perchè una zingara gli aveva predetto che sarebbe stata la città- come poi fu- dove sarebbe morto) come un segno della giustizia divina ( magari qualcuno già starà congetturando qualche segno per l'altro cambiamento epocale avvenuto quest'anno con la nuova Giunta, e il nuovo Sindaco , un sindaco si sa molto devoto alla Madonna. Il giorno prima delle elezioni parteciò alla processione del Sabato al Divino amore ed è stato il primo Sindaco Romano a partecipare, devo dire con grande coraggio, alla processione fiumarola del 27 Luglio a Trastevere). E'chiaro che andare contro il Comune in questi momenti è indubbiamente operazione di "sciacallaggio politico" però passata l'urgenza e l'allerta bisognerà ripensare alla nuova politica del progresso (oramai senza un colore politico preciso) quella basata sulla sicurezza, sulla pulizia e la trasformazione della città in luoghi artificiali sempre più simili a Centri Commerciali . Giovedì notte ero nella Piazza di San Saba fermo in macchina sotto una grandinata spaventosa e poi al ritorno verso casa passando per Via di San Gregorio mi son reso conto per esempio della differenza tra quella strada pavimentata a sanpietrini che nonostante qualche pozzanghera laterale ha resistito, drenandola l'ondata di pioggia a quella invece delle strade asfaltate diventate dei tobbogan pericolosi. Bisognerà tornare (come diceva Max Pezzali) a ricordarsi della "dura legge del goal" (ovvero la palla è rotonda e anche la squadra ultima in campionato , quella che abbiamo già vinto sulla carta può battere la squadra campione) raffrontandola con la "dura legge della natura". Noi pensiamo di sconfiggerla togliendo terra, insetti, batteri, lastricando e rendendo tutto pulito ed asettico. Facciamo sicurezza e la infondiamo nei "cittadini che ci hanno votato per questo" tagliando alberi grandi ( è di questi giorni la grande operazione di taglio di molte alberate in tutta la città senza controlli specifici quali il VTA - che per molti del Servizio Giardini ricorda ancora la sigla di qualche astronave marziana- ma solo a discrezione dell'occhio del tecnico di turno che fa una addizione da seconda elementare: albero fine ciclo vitale + potrebbe essere pericoloso= allora tagliamo) per metterci in sicurezza rimpiazzandoli con alberi mignon, alberi da arredo e talvolta senza nemmeno rimpiazzarli o lasciarli secchi e morti per mesi ed anni. "Non abbiamo i soldi" questa è sempre la risposta, ovvero spendere soldi per piantare e cosa più importante farli crescere non rientra nelle priorità delle realizzazioni politiche quelle che portano consensi, e voti., La busta alberi e sistema di manutenzione alberi in città funzionante (che attualmente a Roma è allo sfascio da decenni) rimane sempre seppellita da scartoffie ben più importanti. Forse sarebbe giunta l'ora di cambiare pensiero . Per questo per chi la pensa allo stesso modo c'è sempre la petizione

I am a Lorax i speak for the trees

che invito a firmare.

Pubblichiamo inoltre un comunicato del WWF con il suo parere sulle conseguenze dell'ondata di maltempo in città


WWF. Roma senza difese contro la pioggia

"La cintura della capitale è indebolità dal cemento sempre più impermeabile all'acqua". Questa l'accusa lanciata dal Wwf Italia dopo la crisi maltempo. "Non si tratta - afferma il Wwf in una nota - solo di sistemare scarichi, fogne e scoli quanto di capire come il sistema di drenaggio idrico resista e sopporti eventi estremi anche dopo che la città sarà cresciuta degli oltre 60 milioni di metri cubi aggiuntivi previsti dal nuovo Piano Regolatore (senza considerare tutti quelli concessi attraverso accordi di programma o attraverso le sanatorie degli abusi edilizi)". "La capacità naturale di assorbimento dei terreni agricoli e il complesso sistema di fossi dell'Agro romano - aggiunge il Wwf - è un elemento di garanzia che progressivamente si indebolisce a causa dei nuovi quartieri residenziali e delle nuove aree produttive che sempre più invadono le campagne, ben oltre il raccordo anulare". Il Wwf chiede quindi la manutenzione ordinaria delle città e delle infrastrutture esistenti ma anche "un ripensamento rispetto all'esplosione urbanistica che si sta consumando nell'Agro romano, al fine di impedire l'irrigidimento irreversibile del territorio con tutto quello che da questo può tragicamente discendere".
Questo invece il Comunicato dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma del 27 Novembre relativo all'abbattimento di alberi in "alcune" alberate.
Dopo le numerose polemiche dei giorni scorsi, seguite al taglio di numerosi alberi nell'area di piazza Venezia, L'Assessorato all'Ambiente comunica che sono iniziati i lavori di rinnovo o completamento di alcune alberate stradali. Il programma prevede la sostituzione delle piante più vecchie e degli alberi già abbattuti o mancanti nei filari. Gli interventi attuali riguardano via di Santa Croce in Gerusalemme (potatura di 9 platani, abbattimento di 60 "Sophora japonica" malridotte e successiva messa a dimora di 50 nuove piante di "Morus alba", con relative griglie e dissuasori di protezione) e via Claudia (abbattimento di 32 "Sophora japonica" pericolanti e messa a dimora di 51 nuove piante della stessa specie). In via dei Quattro Venti cominciano a dicembre gli interventi sugli olmi: 230 saranno potati, 5 abbattuti, 42 nuovi messi a dimora. La stabilità degli alberi in tutta la città sarà costantemente controllata e i vecchi alberi, giunti a fine ciclo vegetativo, malati e spesso pericolosi, saranno rimossi e sostituiti.

domenica 7 dicembre 2008

La legge c'è ma non si vede...

Oltre alla richiesta e ad una necessità immediata per la città di Roma di un "Regolamento sulla tutela del Patrimonio arboreo pubblico e privato" regolamento pensato e scritto, ma archiviato e ,cosa ben più grave, mai applicato, argomento di riflessione e dibattito per i lettori di Respiro Verde e per il prossimo incontro di Gennaio sarà quello sulla oramai non più applicata Legge Rutelli n. 113 del 29 Gennaio 1992. Inseriamo come contributo a questo argomento parte di un articolo che Gianluca Aiello ha pubblicato sul suo blog e il testo della legge. Ai posteri gli ardui commenti.

Tratto da "Alberi e bambini - di Gianluca Aiello"

Repubblica nelle pagine regionali toscane da la notizia che la legge 113 del 29 gennaio 1992, che prevede l’obbligo da parte dei Comuni (in questo caso di Firenze) di piantare un albero per ogni bambino nato, da tempo non viene più rispettata. Nel 2007, infatti, a fronte di 2805 bambini nati, il Comune ha piantato solo un albero. Anzi, per dirla tutta, secondo Repubblica il Comune pianta un solo albero ogni 12 mesi da ben 11 anni. Non c’è spazio sembra essere la giustificazione, oppure, azzarda il quotidiano, «la chiave per capire la ragione per cui la legge non ha avuto grande fortuna» andrebbe ricercata nel fatto che «gli alberi piantati per ogni bambino non possono poi essere tagliati per far posto a case o capannoni».Qualunque che sia la motivazione, mi pare comunque che dal punto di vista pedagogico prima ancora che ambientale, questa storia sia davvero deprimente. Che razza di insegnamento si dà ai ragazzi se in spregio a una legge vigente che mira a un miglioramento della sostenibilità ambientale, seppur piccolo, ci sia un tale menefreghismo? Se il problema è che a Firenze non c’è abbastanza posto per tutti quegli alberi, perché non prevedere la piantumazione degli stessi nei terreni colpiti ad esempio dai roghi estivi? Oppure, perché non prevedere la piantumazione in qualche altro posto pur di mantenere questa buona pratica?I bambini ci guardano (e anche gli adulti) e quando saranno adolescenti si faranno un’opinione di quello che è stato fatto per migliorar loro la qualità della vita. Il verde pubblico è un valore o no? Il consumo di territorio è un valore o no? Di fronte alla crisi ecologica in atto, per la quale i comportamenti individuali ecosostenibili non saranno la soluzione, ma daranno un significativo contributo, perché se c’è un problema (magari anche oggettivo) di limitatezza di spazi, si è trovato un compromesso così al ribasso?

LEGGE 29 gennaio 1992, n. 113
Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica.
(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 40 del 18 febbraio 1992)
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1
1. In attuazione degli indirizzi definiti nel piano forestale nazionale, i comuni provvedono, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.
2. L'ufficio anagrafico comunale registra sul certificato di nascita, entro quindici mesi dall'iscrizione anagrafica, il luogo esatto dove tale albero è stato piantato.
3. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'interno emana disposizioni per l'attuazione della norma di cui al comma 2.
Art. 2
1. Le regioni a statuto ordinario, nell'ambito delle proprie competenze, avvalendosi anche del Corpo forestale dello Stato, disciplinano la tipologia delle essenze da destinare alla finalità di cui alla presente legge, ne mettono a disposizione il quantitativo di esemplari necessario e ne assicurano il trasporto e la fornitura ai comuni. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono attraverso i propri uffici competenti.
Art. 3
1. I comuni che non dispongano di aree idonee per la messa a dimora delle piante possono fare ricorso, nel quadro della pianificazione urbanistica, all'utilizzazione, mediante concessione, di aree appartenenti al demanio dello Stato, a tal fine eventualmente utilizzando i fondi assegnati annualmente a ciascuna regione ai sensi dell'articolo 4. Tali aree non possono comunque essere successivamente destinate a funzione diversa da quella di verde pubblico.
Art. 4
1. Per l'attuazione degli interventi di cui alla presente legge è autorizzata a decorrere dal 1992 la spesa annua di 5 miliardi di lire. Le modalità di ripartizione della predetta somma tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sono determinate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) su proposta del Ministro dell'agricoltura e delle foreste, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano di cui all'articolo 12 della legge 23 agosto 1988, n. 400.
2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a lire 5 miliardi per ciascuno degli anni 1992, 1993 e 1994, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1992-1994, al capitolo 9001 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1992, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento "Interventi programmatici in agricoltura e nel settore della forestazione".
3. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addì 29 gennaio 1992

martedì 2 dicembre 2008

Alberi per l'ambiente

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"Alberi per l'Ambiente"
una conferenza di Franco Tassi
Martedì 9 Dicembre 2008
Salone degli Specchi del Comune
Taranto

giovedì 20 novembre 2008

NESSUNO TOCCHIIL PINETO ! Sabato 22 novembre 2008
Iniziativa pubblica alle ore 10.00
Dibattito alle ore 16.00
presso il Casale del Giannotto (Casa del Parco)in via della Pineta Sacchetti n. 78
i cittadini chiedono :- di realizzare tutte le opere pubbliche necessarie (fognature, illuminazione, ingressi pedonali, zona ricreativa).
i politici rispondono :- con un fantomatico progetto da 21 milioni di euro per la realizzazione di un’autostrada fino a 7 corsie e il taglio dei pini secolari nel Parco.
Promuovono ed aderiscono
le Associazioni :Amici nel Pineto, Balduina per il Pineto, Dil. BKP Roma, Eloheh-artenaturaconvivenza, ExLavanderia-Ciclofficina, Italia Nostra sez. Roma, Il Pineto, S. Onofrio, Comitato di quartiere Sisto IV, Lega per la difesa degli alberi, Spazio sociale ex 51.
PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA PUBBLICA
SABATO 22 NOVEMBRE 2008PARCO DEL PINETO
ORE 10.00 - Appuntamento al CASALE del GIANNOTTO
· INFORMAZIONE ITINERANTE :parata con biciclette, banda ed artisti di strada che percorreranno le strade limitrofe al Parco realizzando soste per momenti informativi. Ritorno al Casale e …
· INIZIO DELLE ATTIVITA’ NEL PARCO
:Attività ludiche per bambini
“A contatto con gli alberi” (visita botanica)
Nordic Walking
Monologo teatrale
Mostra fotografica
ORE 14.00 - Attività ludiche per bambini“Scoprire il parco” (visita guidata)Gare, staffette e percorsi inbiciclettaVelopoli : il nuovo grande giocoin bici sulla viabilitàAsta di bicicletteQi GongTai ji quanGatkaYoga
ORE 15.00 - Proiezione di un cortometraggio
A SEGUIRE
DIBATTITO PUBBLICO:
“Lo sviluppo della città è compatibile con la salvaguardia dell’ambiente?La partecipazione dei cittadini nei processi di trasformazione urbana.Proteste e proposte sul progetto di raddoppio della via Pineta Sacchetti.”
Chiusura con performance di danza e musica

lunedì 17 novembre 2008

Gli alberi: attaccapanni per l'arredo urbano

Riportiamo questo articolo di Antonio Carbone
uscito il 22 Settembre 2008 su MagazineRoma.it
sulla moria dei nuovi alberi piantumati a Roma: in via Labicana , in via Prenestina, ma anche in altre parti della città . Si tratta di Quercus pubescens, roverelle, alberi che a dispetto del nome possono arrivare a più di trenta metri di altezza con tronchi dalle grandi circonferenze. Alberi che come dice l'articolo hanno smesso la loro funzione di esseri viventi bisognosi di terra e sono diventati "arredo urbano". Un arredo urbano che li paragona ad attaccapanni di plastica. E loro con un terreno non adatto alle loro esigenze pedologiche, asfissiati dalle nuove pavimentazioni che non fanno respirare le loro radici, non attecchiscono e muoiono. Non sarebbe il caso di rivedere queste nuove pavimentazioni o studiare perchè gli alberi non attecchiscono? Un tecnico mi diede il suo parere per quelli della Prenestina (un tutore troppo leggero ,che avendo fatto muovere il panetto di terra con le radici, non avrebbe dato la possibilità alla pianta di attecchire con le radici nella nuova terra. quale terrà? Ancora una volta la schizofrenia dei lavori della città moderna : la ditta che fa i marciapiedi pensa solo a quello, lascia uno spazio vuoto dove una volta finiti i lavori arrivera la ditta in appalto che pianterà i suoi alberelli. Nessuno, ne la ditta dei marciapiedi ne quella del vivaio che pianterà gli alberi, avrà per un attimo pensato alla necessità primaria di un albero : ovvero la terra. Nella nostra città abbiamo rimosso la terra. Gli spazi esterni sempre più assomigliano agli spazi interni. Spazi senza polvere, asettici, puliti e ordinati. Spazi simili a quelli che le masse percorrono nei sabati pomeriggi nei centri commerciali. Spazi che seguono i comandamenti di Mastro Lindo e ci fanno comprendere quanto noi umani siamo stati bravi a vincere la natura ed ad assoggettarla alle nostre esigenze. Peccato che in questo giovane rinnovamento del progresso, un progresso che privilegia l'artificiale al naturale (sono i giovani politici i responsabili di questa nuova estetica della Città) sono gli alberi bisognosi di terra,acqua, concime a "lasciarci le foglie". Una vittoria parziale,(quella di noi esseri umani) della quale ce ne rendiamo conto quando la città oramai priva delle sue barriere naturali (gli alberi fanno anche da rompivento e barriera antirumore) e della sua terra ( i nuovi marciapiedi producono uno spettacolare effetto toboggan) viene messa al tappeto da tempeste e trombe d'arie sempre più frequenti. Non sarà il caso di pensare ad un convegno cittadino che tratti di questi argomenti? Noi di Respiro Verde lo stiamo facendo. Ma ecco l'articolo :


Il responsabile della messa a dimora degli alberi di via Labicana e le 7000 querce di Beuys
di Antonio Carbone


Finalmente! Se potessero parlare, probabilmente così gli alberi commenterebbero la pioggia caduta in questi ultimi giorni. Il caldo e la siccità dell’estate non ancora finita, li ha messi a dura prova e bisogna pur dire che raramente si sono viste in giro per la città autobotti del servizio giardini. Si sono dovuti accontentare dell’umidità contenuta nell’aria che durante la notte, a contatto con la terra e l’asfalto, riusciva a liquefarsi. Su via Labicana non è proprio uno spettacolo bello da vedere. In totale sono 47. 29 sono completamente secchi, 7 non se la passano affatto bene. Solo 11 hanno ancora qualche possibilità di farcela.Di che alberi si tratta? A giudicare dalla forma delle foglie, sembrerebbero delle querce. Ma stavano così già dalla scorsa estate, qualcuno fa notare insinuando il sospetto che non fossero adatte per questo tipo di arredo urbano. Arredo urbano, proprio così. Alla stregua di una panchina, un cestino per i rifiuti o di una pensilina. E dire che piantare alberi è una tra le pratiche più antiche. Forse tra le poche capaci ancora di riavvicinarci intimamente alla terra. E’ probabile che proprio questo ha pensato l’artista tedesco, Joseph Beuys, quando nel 1982 si adoperò per piantarne ben 7000 di querce nella periferia della città di Kassel dove era stato invitato a partecipare alla grande esposizione che si tiene lì ogni cinque anni. Chissà se chi ha approvato la scelta di piantare forse proprio lo stesso tipo di querce su via Labicana, avrà mai avuto modo di pensare la stessa cosa. E che cosa proverà adesso vedendosele sfilare sotto gli occhi, magari rimanendo seduto sul tram, come una lunga fila di esseri moribondi? Si assolverà, ritenendo di essersi attenuto alle normative vigenti o per caso avvertirà il senso di colpa per averle destinate a questa infelice ubicazione?

domenica 16 novembre 2008

Riceviamo da Rita degli alberi
"Il Decalogo dell'iperpotatore modenese"

Un testo di una giardiniera comunale (che risale al 1980) e del suo rapporto con un cittadino persuasivo e pervasivo e dei suoi consigli sulle cure di cui necessiterebbe un albero.

Rita si chiede son passati tanti anni e qui è ancora così. Anche a Roma è la stessa cosa?


1.non c'è giorno o quasi che non si fermi a consigliarmi mentre sto lavorando (faccio la giardiniera comunale) Al cittadino piace soprattutto insegnarmi a potare la pianta che sto potando.
2.pensa che gli alberi dalle potature traggano forza e salute, come risulterebbe dai succhioni vigorosi dell'anno successivo all'intervento.
3.il problema è che ha fatto il contadino, o è figlio di contadini e si crede competente come e più del giardiniere, del perito, dell'agronomo.
4.questo cittadino non va confuso con quello che telefona al servizio verde pubblico e chiede un intervento perchè da anni non vede più la luce del sole,ma solo rami e rami, avendo una albero piantato proprio lì, a 50 cm dal portone e cantine sollevate dalle radici. Il poveretto al buio è anzi vittima del cittadino da me preso di mira perche il principio secondo il quale si possa ogni tanto drasticamente potare la pianta mal posta, allontana sempre più la soluzione definitiva del problema.
5.il cittadino non ama la bellezza, soprattutto quella naturale e di gusto un po' selvaggio. Odia i rami incrociati, asimmetrici, deboli; sente il dovere di regolamentare le chiome, diradare...Sicuro della superiorità della mente umana sul sapere di ogni altro vivente, pensa che le piante abbiano bisogno dell'intervento umano per vivere meglio. Non ama gli interventi discreti, non ama soffermarsi ad ammirare e riflettere. Guarda minaccioso la pianta già cresciuta ma non sa immaginare la potenziale vastità di quella striminzita appena comperata, nè la cura sorvegliandone la crescita.
6.ammira l'esperienza e la professionalità dei tedeschi e dei nordeuropei in fatto di verde pubblico, ma non intende pagare un soldo per avere simili risultati concependo il verde come ultima voce di spesa nella costruzione della città, la più sacrificabile e tagliabile.
7.eppure questo cittadino ama le piante , oh se le ama!! Se gli parlate che necessità vorrebbe che si togliesse il filare troppo addossato alle case, lui giura di sentire già il dolore, la pianta che fa "ahi" come un umano. e ancora:
8.il cittadino è un uomo pieno di timori, non ama il buio e l'oscurità e sa che le chiome ampie, basse e protettive possono fare da scudo a prostitute, rapinatori, tossicodipendenti e altre creature della notte. Per questo motivo il cittadino sarebbe sempre pronto a "pelare" ogni vegetale, a far luce su tutto eliminando macchie di cespugli, angoli pittoreschi e rifugi facendoci ritrovare tutti al parco come in una piazza.
9.di saldi principi morali, socialmente responsabile, col suo passato di contadino, una volta in pensione, il nostro cittadino fa volontariato. Ora mi lavora accanto, "la spia dei rami bassi".Per altro mi è anche simpatico.
10.il cittadino sa garantire all'amministrazione un servizio a costo zero o quasi. "Poto anch' io" Dà prova di partecipazione e consenso, identificazione con la città (o è la città che si modella a lui ? )


Nadia mi consiglia di chiedere il trasferimento al Comune di Monaco se non ho la forza e la pazienza di costruire un ESERCITO DELLA SALVEZZA (degli alberi naturalmente) per sopprimere definitivamente un cittadino così persuasivo e pervasivo.